mercoledì, Novembre 6, 2024

Philco Fiction – Take It Personal (Brilliance Records, 2012)

La Scandinavia sta intraprendendo un percorso di maturazione musicale su tutti i fronti, pari quasi alla tecnica del pop, rock e tutto ciò che è occidentale appresa nel tempo dal Giappone. I Philco Fiction sono qui a dimostrarcelo, che non c’è solo metal o progressive, ma anche un ottimo pop d’autore, composito, rifinito, talvolta orientaleggiante. Take It Personal per la cronaca è costruito dal trio capitanate dalla voce di Turid Solberg, e ha avuto una gestazione di circa tre anni dopo l’esplosione locale sul web e sui media norvegesi. Passando subito al contenuto, le 10 tracce riescono a mantenere la glacialità della provenienza data dai pesanti tappeti uniti a note molto acute di pianoforte o tastiere, in più è necessario aggiungere la deicatezza della Solberg, che paga pegno come tutte le cantanti verso Bjork e l’indie-pop degli anni ’00. Il fatto di essere nati in contemporanea col fenomeno Lady Gaga si fa sentire: dal giro di tastiera esplicitamente copiato di Beautiful Dirty Rich in The City (si senta il ritornello della prima e l’incipit dell’altra), che smontano il funky per riassemblarlo con drammaticità, oppure la pacchiana I Want You, che pur con delicatezza ricalca gli stilemi americani. Too Close vuole legarsi ai Cocteau Twins contaminati con i Magnetic Fields classicisti, Horizon è il rifacimento dentro lo stesso disco del singolo d’apertura Help!. Merita attenzione Portrait of Silence per l’espressività e la lunghezza che finalmente ripaga della compostezza: la lunga coda trascina da un sentimento all’altro. Time is a Fly è l’ultima graffiata, singolo atipico, curioso e bellissimo. Quello che resta singolare di tutta la vicenda è che si sente la mano di persone di un altra cultura: non si sentono gli stilemi sud-europei, nè quelli nordamericani. Come e più degli ABBA, che veneravano ugualmente ciò che faceva parte del loro background culturale, i Philco Fiction cercano di rimanere equidistanti dai punti massimi del pop. Non è detto che ci riescano sempre, ma i costrutti melodici riescono a tradurre sensazioni constrastanti, non monotematici, ed è già un pregio.

 

 

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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