La gente parla, è un dato di fatto, emette suoni non sempre disciplinati in maniera semantica, urla e non si accorge di aver disperso – inutilmente – mille parole nel vento. The People Speak vogliono ribadire questo concetto di universale confusione linguistica e sonora, attraverso una marmellata di suoni apparentemente nonsense. Come lo fanno? Si affidano alla scuola di gruppi come Le Tigre (il gruppo dell’ex Bikini Kill, Kathleen Hanna) o agli attuali Micachu and The Shapes, fra musica sperimentale, dance punk ed electroclash – il tutto condito con un atteggiamento lo-fi. D’altronde, lo strillo sottile di Mari – la vocalist principale – ricorda pressappoco quello di Kathleen Hanna, con la differenza che i musicisti “parlanti” sono italiani. Ascoltate l’introduttiva Dance Dance Dance, un inno al movimento fisico e mentale, un invito a lasciarsi andare cantato su qualche synth e riff di chitarra cospicui: solo allora vi renderete conto di cosa stiamo parlando. Non ci sono le tematiche politiche e lgbt care ai Le Tigre, anche se la spensieratezza del gruppo pugliese non vuole certo essere la rappresentazione di un ordinario qualunquismo musicale e culturale. La gente parla perché ne ha il diritto, fatta questa premessa, Mari e compagni si spingono oltre, ricordando alle facce smunte di chi non vuole bavagli che non si può vivere una vita aspettando che cambi qualcosa. Il vero cambiamento sta nel moto, nel movimento della massa umana, nel recepire attivamente le parole di chi ci parla, parole che spesso, come dicevamo, vengono disperse nel vento. In Blind, la quinta traccia del cd (presente in altri due remix realizzati da alcuni degli artisti di spicco della scena elettronica pugliese), dalla “sordità” si passa ad una “cecità” antropica; per fortuna, Mari riesce a vedere il cielo nonostante questa sua condizione, perché la cecità è sempre una metafora (il famoso romanzo a tema di José Saramago insegna). A noi sembra un buon inizio, con tutti i suoi aspetti positivi (l’essenzialità delle tracce) e negativi (i troppi remix che depredano le canzoni della loro unicità). Non ci sembra che esista qualcosa di simile nel panorama musicale italiano, soprattutto in quello mainstream. Infatti, è proprio nel contesto popolare che – a nostro avviso – The People Speak dovrebbero andare a parare, perché con suoni simili, melodie orecchiabili ed una spiccata vena artistica si può decisamente fare la differenza, puntando perciò su doti, ahinoi, non sempre comuni.