sabato, Novembre 2, 2024

Bologna Violenta, la foto-intervista @ Italia wave 2010

Nicola Manzan, aka Bologna Violenta concede un’ intervista in cui parla di musica, ma soprattutto di cinema, quello che ispira il suo lavoro. Una reinterpretazione in chiave Grind Core dei B-Movies anni 70. Michele Baldini e le foto di Elena Venturi, Italia Wave 2010.

Leggendo un paio di interviste che hai concesso, evito di chiederti del perché ti chiami Bologna Violenta, c’ è però una versione non ufficiale?

A un certo punto della carriera di un chitarrista si sente spesso il bisogno di fare qualcosa da soli. Spesso si sceglie tra due strade. Il fusion virtuosistico un po’ metal alla Satriani oppure il cantautorato, più sofisticato. Ecco io ho fatto una sintesi, tra il cantautorato senza voce e il metal senza gli assoli

Non mi hai risposto alla domanda ma ci può stare…

Beh ma sta cosa l’ ho detta solo a voi…

A proposito di voce, è vero non la usi, però usi molti “cut up”. Da dove li tiri fuori?

Ho cominciato a farlo con i poliziotteschi perché c’ erano dei dialoghi veramente surreali. Il primo che ho fatto a dire la verità l’ ho preso da Nudo e Crudele, un filmaccio, che poi è un finto documentario del 1984, uno degli ultimi Mondo Movies.

Come funziona? Parti dal selezionare una clip per poi fare il pezzo, viceversa, oppure mischi il tutto in maniera casuale?

Spesso il procedimento è questo: prendi Mondo Cane, io lo guardo, lo registro, poi lo riascolto tutto e se sento cose che mi piacciono le prendo. Ne appiccico parti insieme, anche in maniera molto libera e poi ci costruisco sopra il pezzo. Dove non sempre c’ è un senso. Prendi ancora ad esempio una mia canzone, Maledetta come il Demonio, il testo è tratto da L’ Isola degli Uomini Pesce. Quel “questo dev’ essere… maledetta” era in realtà un periodo molto più lungo che ho scelto di riadattare per il tipo suggestione che volevo ricreare. Volevo scioccare chi ascolta, non farlo pensare. (NDR: Ispirato dagli Shockumentary e dalla supremazia del montaggio nei film di Jacopetti e Prosperi Ballard raccontava la sua idea di Atrocità)

Non tutti sono però campioni originali.

E’ vero, nel disco ho dovuto, anche per problemi di diritti d’ autore, usare “doppiatori”, amici e collaboratori che hanno reinterpretato alcuni inserti che io stesso ho trascritto. Mi piacerebbe però collaborare dal prossimo lavoro anche con i doppiatori originali di alcuni film, per esempio mi piacerebbe molto riuscire a contattare Gualtiero Jacopetti. In un certo senso ho fatto il mio piccolo mondo movie: parlo sempre delle solite quattro cazzate. Bambini sgozzati, serpenti scuoiati, vergini, falli, morti. Le frasi le ho riscritte io. Ho fatto leggere io stesso agli attori periodi molto lunghi che poi ho tagliato e riappiccicato insieme per ricreare un effetto cut up più credibile possibile.

Michele Baldini
Michele Baldini
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