Esce il 23 maggio Died in the Wool — variazioni su quello che è a tutt’oggi l’ultimo lavoro da studio di David Sylvian, ovvero Manafon. Died in the Wool è una riscrittura completa di quel lavoro e può considerarsi a tutti gli effetti un nuovo album; è coinvolto negli arrangiamenti un compositore del livello di Dai Fujikura, produttori come Jan Bang e Erik Honoré e un roster ricchissimo di improvvisatori e musicisti contemporanei. Il CD sarà doppio e il secondo disco, intitolato When we return you won’t recognise us, raccoglie per la prima volta il materiale dell’omonima audio installazione realizzata da Sylvian e commissionata dalla Biennale delle Canarie 2008-2009; si tratta di un lavoro ispirato da una ricerca genetica sviluppata nel 2003 sulle tracce genetiche del ceppo aborigeno originario del luogo. Sylvian in quell’anno dichiarava che il suo interesse risiedeva nel rapporto tra la realtà scientifica, i collegamenti con la genealogia genetica, cosi da muoversi oltre l’ambito scientifico per procedere verso una logica di tipo intuitivo, e la vita interiore di una comunità di persone.
Il doppio CD che contiene Died in the wool e la parte audio di When we return you won’t recognise us si può preordinare attraverso il sito Samadhisound da questa parte.