Eildentroeilfuorieilbox84 – il nome deriva dal numero del box auto nel quale il gruppo si è formato – è un pirotecnico trio romano, costituito dai polistrumentisti Giuseppe Maulucci, Giorgio Rampone, Lorenzo Lemme. La Fine del Potere, quarto episodio della loro avventura artistica, oscilla fra satira della realtà circostante e satira di chi tale realtà asserisce di voler cambiare. Musicalmente parlando, queste compatte vignette musicali sono prossime all’estetica del Confusional Quartet, più che della musica totale zappiana o, per citare un esempio culturalmente e geograficamente prossimo, dei virtuosismi di Elio e le Storie Tese. Antisogni ricorda Caparezza, mentre la title-track è rappresentativa di tutto l’insieme: presa in giro di una sorta di summit di potenti buonisti e del suo inevitabile fallimento, mescolando goliardia funk alla Primus e sapori ska. Sulla stessa linea Consapevolezza. Proprietà, arricchita dalla viola di Luciano Turella, assume un efficacie piglio rock, non privo di una salutare dose di caos. Acqua è anch’essa felicemente scoppiettante, con spruzzatine di no-wave senza cattiveria, mentre Democrazia prende in giro i tic del consumismo. E così via. Si distinguono Natura, con Nicoletta Nardi, la più strumentalmente spericolata dell’album, probabilmente anche in virtù di una durata maggiore della media, e La Guerra Continua – che ospita la voce Jacopo Incani aka Iosonouncane – nella quale si coglie una punta di cupezza. L’elemento un po’ indigesto del disco appare proprio la pesantezza dei temi di fondo, schematicamente palesati dagli espliciti titoli delle canzoni. Una pesantezza che l’ironia del trio non pare sempre capace di metabolizzare fino in fondo; accade così che gli intrecci vocali e i relativi testi appaiano, a tratti, intrusivi e minino la fluidità di un discorso musicale piacevolmente divertito e divertente.