Una delle cose che colpisce di House of Wax dei LAM è sicuramente la sua durata in relazione al numero di tracce , 60 minuti per sei interessanti visioni di sintesi post rock d’ambiente.
L’approccio rilassato, l’assenza di esplosioni di chitarre taglienti, i ritmi lenti e sonorità tipicamente americane sono le caratteristiche di queste 6 evocative tracce. Il duo calabrese formato da Rosario Faita (chitarra) e Fabio La Vecchia (basso e tastiere) con questo esordio discografico curato dalla giovanissima Niegazowana, net label indipendente che si affaccia con qualità alla nuova dimensione della distribuzione discografica, cerca una dimensione irreale, tendente all’accompagnamento di un momento di vita non vissuta e forse non vivibile tra le pagine isolate di quella attuale, troppo nevrotica e veloce. Da vivere con intensità e attenzione il trasporto automatico in una dimensione filmica in perfetto stile Brian Eno accarezzando le trame noir di Badalamenti e percorrendo rilassati le atmosfere dei paesaggi inesplorati che lentamente affiorano davanti agli occhi dell’ascoltatore. Un concept album con un’espressività ed una compattezza davvero notevoli. Da ascoltare immersi in una proiezione sognante di segmenti ipnotici.
Un’unica cosa forse manca: una caratteristica peculiare, un tratto distintivo, pronto a discostare i LAM dalle già tante esperienze musicali del genere. Un unico ma importante particolare in grado di rendere ancor più completo un lavoro già maturo ed equilibrato.
Parte di Self-Signed è realizzato in collaborazione con “Undertrack – Musica Rock Emergente e Indipendente”, un progetto di Michele Baldini / Francesco Corsini e Fabio de Marco. Qui su Indie-eye si possono leggere recensioni inedite e diverse dal ricco materiale presente sul sito ufficiale Undertrack. Per la pubblicazione delle recensioni su Indie-eye / rubrica Self-signed è possibile inviare demo, autoproduzioni e cd-r all’indirizzo di Indie-eyeINDIE-EYE
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