Il progetto m2 ha una storia più lunga di un debutto discografico; nato da una costola dei Neganeura si è sdipanato attraverso reading, installazioni, prove generali dal vivo e collaborazioni illustri come quelle con Vladimir Luxuria e la compagnia di danza Company Blu (touch-loop), già in scena insieme a Marco Parente e Paolo Benvegnù. Global Pigeon è la prima uscita ufficiale per l’etichetta fiorentina Danza Cosmica ed è un lavoro che oltre al muro strumentale chitarra/batteria di “M alto” e “M basso” si affida ad una doppia produzione di suoni, quella di Donato Masci e il contributo di Nicola Torpei per quanto riguarda l’ingegneria e la spazializzazione dei suoni. L’idea che sta alla base di Global Pigeon è una concezione del suono come insieme di Sintagmi, messi in relazione con varianti e modifiche; tutto quello che ci circonda in termini sonori, in particolare i rumori e la parola agita, vengono defunzionalizzati e messi in relazione con quel che resta del silenzio. Al di là di questo aspetto dichiaratamente concettuale, il rischio di sovrapporre idee che erano già della musica concreta e di tutti i post-rocker più o meno digeribili che se ne sono serviti, è ampiamente evitato dagli m2 con una raccolta di brani in forma quasi suite che emergono per potenza d’urto. L’apparente ossessività in salsa Steve Albini è arricchita da tutte le varianti possibili del sistema binario; da una parte power-duo, dall’altra gioco sonoro ironico ed estetico, l’attacco degli m2 è una danza contagiosa che ricorda l’elettronica fine settanta, compreso il futuro techno-pop, deprivato dei gingilli sintetici e ricondotto alla sua urgenza elettrica. Dovessi proporre agli m2 di realizzare un album di cover con i loro inconfodibile stile, gli urlerei dalla platea “Plastic Bertrand, Liò, Rockets e anche Can”.