Show money please è il side project di Flavio Ferri dei Delta V, accompagnato a questo giro dalla compagna prima ballerina, adesso cantante, Aigoulya Divaeva. L’idea alla base del progetto è molto simile a quella dei Delta V: cantante femminile che, con accenti insoliti, declama suadente le liriche sotto un tumulto elettrico-elettronico, in questo caso più trip-hop e più vicino agli esordi. Togliendo il capitolo biografie, diversissime per estrazione sociale e geografica ma che l’amore faranno congiungere, questo disco fa pendere l’ago della bilancia verso Ferri per quanto riguarda il risultato complessivo. L’eredità delle sonorità dei ’90 e degli anni ’00, gli anni d’oro dei Delta V, si fa sentire, sia che lo si consideri come l’inevitabile fardello da portare appresso per progetti come questi o un consolidato marchio di fabbrica. Nell’insieme, le canzoni talvolta riescono a evadere dallo schema trip hop e dubstep, come non avrai, dal giro di basso che poteva essere di competenza dei Bluvertigo ma in seguito si attesta su standard da singolo, oppure come a volte pensi, prima vera traccia che riempie di sontuosa elettronica come The Lifting fece per Reveal degli R.E.M. I testi sono molto semplici, prendiamo ad esempio cosa non so, pesante dubstep, angosciante quanto la richiesta continua “cosa non so che tu sai?”, oppure essere è respirare, che ripete appunto il titolo. La voce di Aigoulya però fa la differenza: sebbene poche volte venga lasciata al naturale, i trucchi elettronici lasciano che essa suoni come uno strumento, risultando ancora più avvolgente e trascinante. Tirando le somme, show money please è un disco in alcune parti affascinante, internazionale nelle intenzioni e nella composizione ma profondamente italiano, a livelli di scrittura e di sonorità.
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