Come un vecchio vinile 300mq è diviso fra Lato A e Lato B, ovvero da due interminabili tracce da circa 10 minuti ciascuna che a loro volta sono composte da una miriade di frammenti. Frammenti che, a ben guardare, non vengono mai ricomposti in una visione finale di insieme, nemmeno se ci si scervella fino alla nausea. Un enorme caos dentro il quale è difficile orientarsi, così persi tra batterie programmate, effetti fidget, sample suonati (di strumenti fra i più disparati) e poi storpiati, rari e insulsi campioni vocali, geniali abbozzi di pezzi e frastuono senza senso. Un amalgama indefinito da cui l’ascoltatore poco può trarre se non un generale senso di spaesamento. Mi duole dirlo ma, anche se la cura e la passione con cui è stato realizzato questo lavoro sono indubbie e il tempo che Manuel Cascone (produttore e musicista di base a roma già Lester Tag, Boris, Cascao & Lady Maru) e Francesco Petricca (artista audio video, vedi: TELEfono, BALAfono e Oblomov) hanno speso per realizzarlo è veramente notevole (12 mesi stando alla note di copertina), il risultato finale è assolutamente inconcludente. Eccezion fatta per lo spunto che può trarre da tutto ciò un addetto ai lavori. L’eccessiva sperimentalità del tutto lo rende però inaccessibile ai più, e proprio per questo poco godibile. Un vero peccato dati gli innumerevoli guizzi e lampi positivi di cui è cosparso il disco.