I paralleli. Il 41° in particolare. Quell’asse immaginario, “senza punto di partenza, senza alcun arrivo”, che, circoncingendo il globo terrestre, unisce idealmente, tra innumerevoli altri luoghi, Napoli a New York. Due città apparentemente distantissime per storia, tradizione e cultura ma che possono rivelare molte più similitudini e concordanze di quanto sia dato credere. Così come le due protagoniste del progetto che al suddetto parallelo è stato intitolato (e che prosegue l’esperienza di Intermittenze di qualche anno fa): la napoletana Barbara De Dominicis e la canadese, ma di stanza a NYC, Julia Kent: parallele, appunto, per vissuto, per carriera, per approccio alla materia musicale ma anche molto vicine per sensibilità ed intenti. Parallele, insomma, come due rette che s’incontrano all’infinito o come i luoghi paralleli di due testi concordanti.
E’ da tali premesse che Parallel 41 si è concretizzato o meglio si è manifestato come programma di lavoro che nell’alea, nell’estemporaneità, rivela la sua essenza più profonda. Un documento sonoro e visivo volto a testimoniare una serie di sessions live registrate tra il 2009 e il 2010. Sono tracce di luoghi attraversati, conosciuti, esplorati; frammenti catturati ovunque, rimontati in funzione di una forma inedita di torch song del crepuscolo, totalmente improvvisata e catturata dal vivo, dove il violoncello della Kent costruisce telai ritmico armonici e la De Dominicis si divide tra un suggestivo canto jazz nerovestito e brevi recitati in lingua di Dante; vocalizzi galasiani e trattamenti elettronici; mentre tutt’intorno è un brulicare di field recordings, loops ed effetti.
Poco importano i singoli titoli, ogni pezzo partecipa alla composizione di un mosaico sonoro che ha senso nella sua interezza. Che si tratti delle increspature di Illusory Rendez-Vous o dell’affermazione di The Naked Ciry (più Dassin che Zorn); degli sketches kubrickiani di Call Him Now, della “città immaginaria” di Voiceless Laughter o dell’annullamento di ogni dove, nel non luogo per antonomasia che è la metropolitana di Herald Street. Laddove i vocalizzi da mercato rionale, si mescolano inscindibilmente con i suoni urbani della metropoli globale, per esser poi riraccontati, ricontestualizzati, in uno schiudersi di suggestioni sempre diverse e sempre simili, che ci si trovi a Forte Marghera a Venezia; piuttosto che in un tunnel abbandonato nei dintorni di Bolzano; piuttosto che in un loft newyorchese.
Il disco è accompagnato da un DVD contenente un film di Davide Lonardi (già più volte collaboratore di Barbara e spesso presente anche dal vivo con Parallel 41), che ripercorre le tappe del progetto.
Partendo da un dialogo tra le protagoniste che, ognuna a suo modo, analizza le proprie, svariate, emozioni, provate durante le fasi di preparazione e realizzazione, Lonardi costruisce un oggetto visivo che si presenta come il perfetto contraltare all’operazione. Attraverso un montaggio serrato, documentaristico, per le vie delle due città, soffermandosi sui volti dei loro abitanti, sui luoghi storici e non, sulle loro peculiarità; seguendo le due sui set prescelti per le loro performance; riprendendole in concerto; intrecciando immagini d’epoca, catturate a loro volta, al loro tempo, tra NYC e Napoli, sino a fondere un luogo a l’altro in un unico spazio vitale, in cui diversità ed affinità si compenetrano magnificandosi reciprocamente.
Così come avviene tra audio e video, tra la musica e il film stesso: che non è un superfluo pendant di lusso ma parte integrante di un disegno lucidissimo e stimolante, che si spera non resti atto unico e che, anzi, possa crescere ulteriormente, sino a toccare ogni angolo del mondo.
[box title=”Parallel 41 ( Julia Kent + Barbara De Dominicis)- Parallel 41 / Davide Lonardi – Faraway Close (Cd + Dvd, Baskaru, 2012)” color=”#5C0820″]
Tracklist
Illusionary Rendez-Vouz | 2 Jet Legs | The Naked City | Eyes of Eyes | Une Journèe d’un Sud Sans Soleil | Cll Him Now | Herald Street | Out of Season | Voiceless laughter [/box]