Chi Ha arrangiato la sezione archi del brano? Sono molto belli!
Sono stati arrangiati da Miguel Arwood Ferguson, come quelli che puoi sentire su “Her Legacy” e “Be Gone Taliban”, Miguel è una delle persone che preferisco tra quelle che conosco; è incredibile come persona e come musicista, mi aspetto sempre grandi cose da lui.
Le canzoni contenute nel tuo primo album sembrano avere tutte quante un loro stile specifico e peculiare anche se il risultato è il realtà molto solido e coerente; che tipo di musica ha influenzato maggiormente il tuo lavoro?
Moltissimi artisti e stili differenti. Da bambina ho ascoltato moltissima musica Afghana; un amico di mio padre arrivava ogni week end con la sua tabla e la suonava con un harmonium cantando le canzoni di Ahmad Zahir. Ma la mia prima vera ossessione è stata Madonna (Ndr. Nella versione CD di “Lion of Panjshir” è inclusa una cover di Crazy For you). Ero assolutamente innamorata di Madonna quando avevo tre anni. La mia sorella più grande invece ascoltava band come Depeche Mode, The Cure e altre band di quel periodo. Ho cominciato a suonare la chitarra quando avevo tredici anni ed avevo già una gran passione per Jimi Hendrix; a quel tempo I miei amici ascoltavano I Nirvana, ma io sapevo che se volevo diventare una buona chitarrista avrei dovuto imparare le canzoni di Hendrix e dei Led Zeppellin. Ho ascoltato moltissima musica degli anni sessanta e ho amato moltissimo Bob Dylan, Neil Young, Janis Joplin; John Lennon rimane comunque il mio preferito. Mi piacciono molto Bjork e I Radiohead e mia madre ha ascoltato per molto tempo Sinatra, Willie Nelson, Roy Orbison, Patsy Cline. Mio padre mi ha certamente influenzato con I suoi dischi di Ravi Shankar; mi piace molto Johnny Cash, Ramblin Jack Elliot, Fleetwood Mac, Odetta, Bessie Smith, Billie Holiday, Eartha Kitt, Nat King Cole, moltissimi artisti. Tra I contemporanei mi piacciono The Arcade Fire, Sparklehorse, Dungen, Cat Power. Molti dei miei amici sono musicisti e mi hanno ovviamente influenzato, cosi come sono stata influenzata dal Cinema.
Lion of Panjshir si conclude con un brano molto bello e doloroso, “we came home”; puoi raccontarci qualcosa di questa canzone?
Ho scritto questa canzone dopo la conclusione delle registrazioni; parla di molte cose. I miei amici e il movimento di cui facciamo parte; la possibilità di portare il cambiamento di cui siamo tutti parte. L’America; il vero spirito dell’America e l’immigrazione. L’ho scritta dal futuro, come se stessi guardando indietro verso questo tempo. Alcuni mesi dopo averla scritta, Obama è diventato presidente e siamo piombati in questo enorme disastro economico. Il significato per me è cambiato; cambia sempre, è la canzone che ci trova.
Ho letto da qualche parte che Emily Stofle Lynch sta realizzando una sorta di documentario sulle registrazioni delle tue canzoni effettuate a Kabul, ci puoi raccontare qualcosa?
Si, ci stiamo lavorando; parla del coinvolgimento della mia famiglia in Afghanistan, della mia vita e del making dell’album.
Ho visto il promo che David Lynch ha girato per promuovere il tuo album; è davvero molto bello e nuovamente, sembra che molti mondi differenti (video arte, pittura, musica) collidano insieme; come hai lavorato con lui per il video?
Lavorare con David è stato bellissimo; mi ha comunicato l’idea e mi ha detto che nella presentazione brano dopo brano si sarebbe calato nei panni di un annunciatore di una vecchia college radio; per questo ho pensato che sarebbe stato bello prelevare alcune suggestioni dal cinema muto. Ashley Furnival, una mia amica, mi ha aiutato a delineare quello stile. Siamo andati in un magazzino di Hollywood pieno di vecchi costumi a cercare I vestiti. E’ stato molto divertente.
Ci puoi parlare dei tuoi progetti futuri?
Scriverò per il mio prossimo album e lavorerò al documentario insieme ad Emily. Recentemente ho registrato una canzone per il tributo dedicato a David Bowie che sarà realizzato su Manimal Vinyl questa primavera (link) Sono anche impegnata nel L.A. Ladies Choir; dovremmo partecipare ad uno show la prossima settimana per I Bambini della notte, un luogo di recupero per giovani ragazze che sono state forzate a prostituirsi. Partecipo anche come attrice e cantante in una piece che ha scritto un mio amico, dove ogni musicista coinvolto suonerà la sua personale musica, molto divertente; e al di là di questo spero di portare “Lion of Panjshir” in tour molto presto; ho con me una serie di musicisti formidabili e mi piacerebbe invitare gli Ustad Afghani per alcuni concerti speciali in giro per il mondo; questo è il mio sogno.