martedì, Dicembre 24, 2024

Beachwood Sparks – The Tarnished Gold (Sub Pop, 2012)

Non sempre chi lo fa per primo lo fa meglio. Intendiamoci, i Beachwood Sparks sono una buona band di mestieranti, una di quelle da “seconda fascia”, come si suol dire. Dopo due album editi nei primi anni del Duemila il gruppo si scioglie senza suscitare particolari clamori. Nel frattempo, la proposta musicale attuata dagli Sparks – ovvero un misto di alt country e psych folk imbevuto di Sixties – viene definitivamente portata alla ribalta grazie al successo mondiale dei Fleet Foxes. Ecco perchè Chris Gunst, leader della band, avrà pure pensato “caspita, noi facevamo le stesse cose  quasi dieci anni prima di loro”. E qui torniamo alla frase in apertura di recensione, ovvero: bisogna vedere come lo fai. Già, perchè si deve comunque constatare come la reunion che ha portato alla registrazione di questo The Tarnished Gold non abbia prodotto un album in grado di spostare gli equilibri nel genere in questione (che, va detto, è stato portato ad un livello di complessità decisamente superiore grazie al disco capolavoro dei Megafaun dell’anno scorso). Echi di Gram Parsons, dei Byrds, del Neil Young più bucolico uniti a wilsonismi un tantino annacquati, ecco quello che dovrete aspettarvi dalle 13 tracce che compongono l’album; che suonano pure carine, ma scivolano via leggere ed innocue come uno spritz analcolico.

Denis Prinzio
Denis Prinzio
Denis Prinzio è bassista di numerose band underground ora in congedo temporaneo, scribacchino di cose musicali per sincera passione, la sua missione è scoprire artisti che lo facciano star bene.

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