“Keep It Hid” è la prima prova solista per Dan Auerbach, cantante e chitarrista dei Black Keys, duo che ha rilasciato alcuni dei migliori dischi in ambito rock-blues degli ultimi anni, su tutti “Rubber Factory” del 2004. In questo disco Auerbach, che suona praticamente ogni strumento, non si allontana molto da quanto già fatto in duo, regalandoci 14 brani vibranti con radici saldamente piantate nel più classico sound rock’n’roll. Il gruppo più di ispirazione in questo caso sembrano essere i Creedence Clearwater Revival (anche perché la voce spesso pare rifarsi a quella di John Fogerty), di conseguenza in più di un’occasione emergono influenze soul e country, che rendono ancor più viscerale il suono. Risultati eccellenti vengono raggiunti sulle ballate, dall’iniziale “Trouble Weighs A Ton”, poco più di 2 minuti su arie rarefatte quasi spiritual, passando per “Real Desire”, bluesone con organo totalmente in linea con i Creedence più romantici, e la struggente, anche per la presenza della giovane e bravissima Jessica Lea Mayfield, “When The Night Comes”, fino a “When I Left The Room”, adatta per un viaggio in lande desolate e desertiche col suo incedere tex-mex. In altri brani emerge invece l’anima più garage e ritmica; in questo senso il migliore è “My Last Mistake”, irresistibile cavalcata country-rock con un pizzico di psichedelia; ma non è da sottovalutare nemmeno la stoogesiana “Street Walkin”, con le sue chitarre selvagge e sferraglianti, così come la barcollante ed acida “Heartbroken In Disrepair”. Nel dare un giudizio definitivo su questo disco è impossibile esimersi dal confronto con la produzione di Auerbach con i Black Keys. In questo senso si può dire che probabilmente senza Patrick Carney non si raggiungono i picchi compositivi e musicali di gran parte degli album in duo, anche se rispetto ad “Attack & Release”, uscito lo scorso anno, si può riscontrare una maggior varietà ed un certo ritorno allo spirito garage e selvaggio originario. Quindi promozione assicurata, non a pieni voti, ma quasi.