sabato, Novembre 2, 2024

Francesco Giampaoli – A Caso

Prima traccia: un riff essenzialmente blues messo in loop, condito da tocchi di moog che cercano di spaziare altrove laddove la staticità della chitarra non arriva. Pochi minuti e via, altra traccia, altri strumenti, altro tono. Tutto per venti eterogenee tracce: è A Caso, l’ultima opera del polistrumentista Francesco Giampaoli, a lavoro già in precedenza con i Sur. L’artista ravennate si diletta con questo disco a tracciare su semplici melodie degli arrangiamenti che, come già si evince dal titolo, sono spontanei e provengono dal caso. Le tracce durano dai due ai quattro minuti, a seconda del percorso evolutivo che seguono, se rimangono allo stato primordiale di loop e improvvisazione o se si strutturano con bridge vari. Molti gli strumenti adoperati, come molte le suggestioni che provengono da ogni traccia. Melodie, semplici riff o piccoli spunti che si espandono verso i quattro punti cardinali: guardano tanto all’Est, alle esotiche Arabia e Grecia, quanto all’Ovest, al Nordamerica culla del funk, del blues e del country; tanto al Sud, si veda le suggestioni bossanova e samba e le trombe mariachi messicane, quanto al Nord, nello specifico l’isola britannica intera. Un grande contributo al risultato finale viene dalla sezione ritmica, che struttura concretamente ogni canzone, a causa della particolare attenzione e bravura di Giampaoli al basso elettrico e al contrabbasso. Inoltre, è da considerare la strutturazione su più piani di generi e stili per formare un contenuto innovativo: si prenda ad esempio Zanzara, dove un mandolino forma una melodia totalmente diversa ma in tono con la base di mazurca della batteria elettronica (un gioco simile era stato provato dai R.E.M. di Airportman, costruendo però una canzone ambient). Questo è il tipo di disco che si può sentire in un locale alla moda o in un bar da pretese più modeste, ma che può mettere il vostro amico ad una festa per rom, oppure potete ricollegarlo nella vostra mente ad istanti di film o addirittura a parti di un videogioco (la citazione non è casuale: NACH e Scappa recano evidente tributo a quel meraviglioso lavoro che ha costruito Stewart Copeland per la saga di Spyro the Dragon). Giampaoli non sarà un nuovo Mauro Pagani, ma consideriamolo un bene per il disco così accessibile e godibile che ha registrato.

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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