Laura J Martin, corazzata con flauto, mandolino e una loop station non dissimile da quella utilizzata da Julia Kent è una performer bizzarra che tra le sue influenze (dichiarate) annovera Gainsbourg, Wu Tang Clan e Bowie ma che ad un ascolto attento aggiunge varie suggestioni, dal folk britannico alle canzoni ispirate dal folklore di origini giapponesi, tant’è che la giovane musicista di Liverpool, nella terra del sol levante ci ha proprio vissuto. Il suo primo singolo, DokiDoki, pubblicato dalla First Word Records nel 2009, e di cui si trova in rete un video promo ufficiale diffuso anche attraverso Youtube, rende già l’idea di un mix schizoide tra folk a bassa fedeltà, trip hop e Jethro Tull!! Dopo questa uscita, la nostra ha remixato un brano di Alice Russell (Lights went out) incluso nell’album di remix della stessa Russell. Da qui in poi, piccoli segnali di ascesa tra cui la programmazione di DokiDoki nelle airplays di Tom Robinson a BBC Radio 6, qualche inserimento pubblicitario (Vodafone, Tang) e un nuovo singolo, The Hangman Tree, pubblicato da Kusdosrecords, dove la voce infantile di Laura fa da padrona su un tappeto sonoro altrettanto fiabesco, memore certamente dell’esperienza Gling-glo di Bjork ma anche di certo folktelling statunitense al femminile. A metà agosto Static Caravan pubblica il nuovo singolo per la Martin che ci sembra un decisivo e interessante balzo in avanti. Kiss By Goodnight ha un’A side come Spy, stranissima nenia popolare che tradisce l’amore della Martin per Lalo Schifrin e John Barry e che in effetti sembra prelevare un po’ di claustrofobia dal passato di Portishead, Massive Attack, David Arnold ma in un contesto a bassa definizione. Il piccolo miracolo si ripete con la title track, dove la matrice flautistica facilmente ascrivibile all’universo Jethro Tull è subito annegata in un mood oscuro e tetro, un contrasto continuo tra il cantilenare orientaleggiante di Laura e quell’incedere alla Tom Waits, quando affronta l’universo popolare e fiabesco. Da tenere d’occhio.