Astrud Steehouder decide di utilizzare il moniker di Paper Dollhouse per il legame intimo con Paperhouse un piccolo horror diretto da Bernard Rose (Chicago Joe, Candyman) uscito nel 1988 e visto dalla songwriter Inglese all’età di 10 anni. Quel mondo al confine tra realtà e immaginazione dove i fantasmi si materializzano dal tratto di un disegno infantile devono essersi radicati nella scrittura di Astrud in modo indelebile; A box Painted Black è una raccolta di dieci bozzetti acustici evocati con la semplicità delle fiabe raccontate “a veglia”; registrato interamente tra la cucina e il giardino della casa Londinese di Astrud, come recita il comunicato stampa, l’album sfrutta una definizione bassissima facendo entrare suoni incidentali, voci lontane, rumori d’ambiente e quelli della natura. Eppure, tra le note di A Box Painted Black c’è qualcosa in più di una convenzionale naivetè da camera, ed è l’attenzione alla qualità atemporale dei suoni, a partire dall’uso di un Dittafono utilizzato per la registrazione dell’ambiente dal quale emergono i brani, sviluppati come lullabies oscure a metà tra la limpidezza folk della scrittura e il rumore bianco delle tecniche field recording. Se si escludono tracce come I Dreamt you More Than Ever e Moon, costruite su texture che stratificano voce e rumore con una scrittura che ricorda forse esplicitamente la sperimentazione “concreta” di Delia Derbyshire nelle sue Inventions for Radio series, realizzate insieme a Barry Bermange, o gli episodi più inquietanti e “sabbatici” delle Folk songs di Berio scritte per Cathy Berberian, la quasi totalità degli episodi di A box Painted Black, pur mantenendo questa allure spettrale, vive di una limpidezza quasi pop che situa il lavoro di Astrud Steehouder in quel territorio “acusmatico” praticato anche dai recenti lavori di Chelsea Wolfe e della sorprendente Julia Holter; la stessa Astrud parla non a caso di “paesaggi post nucleari, foreste, tempeste e oggetti industriali arcaici in mezzo al vuoto”. Il debutto di Paper Dollhouse è previsto per il prossimo 5 dicembre su etichetta Bird Records, sorta di affiliata folk tutta al femminile della Finders Keepers Records.
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