Sembra l’effetto a catena di una critica spinta ad analizzare in base ai comunicati stampa, quello che collocherebbe il recente lavoro di Shannon Wright nel solco di un nuovo corso introdotto dall’esperienza con Yann Tiersen di cui avrebbe in parte giovato il precedente Let The Light in; in quel caso la Wright rivedeva il suo songwriting trasformandolo in un viaggio sospeso tra luci ed ombre e traducendo il tutto in un’esperienza sonora minimale e allo stesso tempo, potente. Honeybee Girls, al contrario, ci sembra rappresentare una fase di stallo bella e buona, in quello che probabilmente rappresenta il lavoro più stanco e meno convincente della songwriter di Jacksonville, quasi un viaggio a ritroso in cerca di una classicità equidistante; al di là della coerenza con il proprio universo compositivo, Honeybee Girls riesce a colpire raramente. E’ il caso di Tall Countryside e della splendida title track, episodi che riescono a distillare le intuizioni dei lavori precedenti in una nuova dimensione dal nitore accecante. Semplicità creativa che viene meno in una raccolta di brani divisa a metà tra una ripetizione affaticata e sciatta del nervosismo elettrico di qualche anno fa e gli echi weilliani che per la Wright sono ormai un’abitudine, praticata in passato con esiti ben diversi.
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