Prima prova sulla lunga distanza per Jackeyed, al secolo Federico Babbo, e per le sue canzoni dal tocco acustico di chiara matrice nordamericana. The Sleeper’s Sunday Grid è formato da 10 tracce fruibili e scaricabili gratuitamente sul suo sito e che ha avuto un buon responso da parte del pubblico. La finta ma carina biografia annessa al disco introduce l’ascoltatore all’opera, con delle parole chiave da tenere a mente (e se non ci riuscite sarà il disco a farlo): bosco, montagna, malinconia, vita solitaria. In ambito strettamente musicale bastano due paragoni: Micah P. Hinson, dal quale Jackeyed ha preso il nome d’arte, per lo stile e la forma canzone, e i Radiohead di Fake Plastic Tree per il pathos, quel crescendo emozionale che esplode con l’accordo lasciato andare di una chitarra elettrica, l’orchestra intera a raccolta, il violino che segue la linea vocale che rende meravigliosamente. Una volta compreso il raggio d’azione con cui Jackeyed si muove, l’ascolto è compiuto. Infatti le canzoni non si discostano poi così tanto da quel modello, eccezion fatta per The Mirror You and Me, dall’apertura elettronica che sembra far presagire un lato b sperimentale quando invece con le tracce successive si ritorna sugli stessi binari. Il risultato è omogeneo ma non monotono, nonostante la presenza fissa di chitarra acustica e pianoforte a formare il contrappunto. Le canzoni spaziano nella struttura e in parte nell’arrangiamento, e in ben due episodi, For Wanda a apertura del disco e The Anger Song nella chiusura, si raggiunge il picco di epicità sperato. Una buona prova.