Nel tuo ultimo album la voce gioca un ruolo maggiore rispetto al precedente, Spoons. Sembra che tu stia diventando sempre più convinta delle tue capacità vocali. Lavori sulla tua voce? Come l’hai fatta crescere finora?
A molti artisti se chiedi qual è la loro opera preferita dicono che è la prossima. Io penso che sia giusto non ripetere sempre la stessa cosa più e più volte, perché è noioso. Mi piace muovermi, provare cose nuove e migliorare, quindi sto costantemente studiando e allenandomi per migliorarmi. Quindi sì, mi sono impegnata per New Boots, perché non volevo fare Spoons di nuovo. Mi sono impegnata molto anche dal punto di vista dei testi, perché penso che al giorno d’oggi stia diventando sempre più importante la parte lirica delle canzoni, dato che sul sound più o meno è stato provato tutto.
Penso che tu abbia grandi capacità tecniche, sia vocali che dal punto di vista chitarristico, ma che riesca a metterle al servizio della melodia sempre, a differenza di altri che spesso puntano solo sull’esibizione della loro bravura, ma fine a sé stessa. Pensi che la melodia debba sempre avere un ruolo centrale in una canzone?
Sì, penso che ogni persona possa reagire ed agire grazie ad una buona melodia. Mi piace molto l’idea di unire le persone e farle cantare assieme a me. Penso che molti miei brani siano abbastanza difficile tecnicamente, con cambi di tempo e linee vocali abbastanza ardue, ma cerco sempre di scrivere in modo tale che ognuno possa cantarli, come a dire “se ci provi, puoi riuscirci anche tu”, perché mi piace che la gente stia assieme e sia partecipe. Penso che la razza umana sia intelligente, ma spesso sia pigra: solitamente cerco di fare canzoni che si possano cantare assieme, ma che abbiano un senso e dicano qualcosa.
Uno dei migliori brani del disco è LaLaLand. Dov’è questa terra?
LaLaLand è in molti luoghi: è Los Angeles, è Londra, è la mia testa, è la casa della mia famiglia. Penso che si possa dire che in fondo LaLaLand è la follia.
In Italia è abbastanza difficile trovare i tuoi dischi, perché non sono regolarmente distribuiti, inoltre non hai mai suonato da noi. Puoi prometterci che il tuo prossimo album sarà disponibile in Italia e che farai qualche data per supportarlo?
Sai, cerco di far uscire i dischi ovunque, ma per avere una distribuzione dappertutto devi investire dei soldi, che per ora non ho… Però spero proprio di riuscire a suonare in Italia l’anno prossimo.
Ci sono progetti futuri, oltre al tour che ci hai appena promesso? Stai lavorando a un album?
Sì, sto pensando molto ai prossimi dischi. New Boots è già abbastanza vecchio, è uscito nel 2009, e ho scritto abbastanza materiale per due dischi nel frattempo. Inizierò a registrare a settembre e cercherò di finire per marzo. Ho un sacco di nuove idee, su canzoni fok, su parti strumentali; sto anche scrivendo poesie e forse farò uscire un piccolo libro con queste composizioni. Ci sono tante cose che voglio fare, e la musica è il mezzo per legarle tutte assieme. Inoltre pensavo di andare un paio di mesi in Messico ad aiutare l’organizzazione umanitaria di un amico, che costruisce case e scuole. Davvero tante cose…
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