Le conquiste dei Cosmetic si proiettano sulla crescita personale, da intendere non nella musica (ben riconoscibile, perchè dire stereotipata è dispregiativo) ma nel connubio dell’involucro della forma canzone con i testi che li accompagnano. Perchè se Lenta Conquista dice, meglio di molti altri esempi non illustri in Italia, come funziona una cura (il male non vuole guarire / ma il bene si sente già), con una cauta pazienza che se fosse degli anni ’80 sfocerebbe in New Day Rising degli Huskers; oppure Melly vira su accordi psichedelici per raccontare la giornata strana di quando se ne andò via da casa dei suoi ed il gusto di una conquista, appunto, che è più facile del previsto. I ragazzi di Sogliano riscoprono l’adolescenza con cautela, continuano a fare quello che da sempre piace loro fare, parlano di ragazzi e ragazze, non di uomini e donne (in nessuno dei sensi conosciuti tutt’oggi). Talvolta abbandonandosi a divertissement fatti con gusto pop, come Prima o Poi che guai a sventolarla troppo in giro che sennò ve la ruba Max Pezzali. O forse ambirebbe a rubare l’acustica Calla, necessaria e che rispecchia le aspettative di ninna-nanna arrabbiata (se potessi, la consiglierei al mio io delle superiori). O la lettera a cuore aperto Per un Amico. Comunque sia, il piglio è lo stesso: shoegaze, hardcore levigato anche grazie alla produzione Tempesta, tornato in auge con i The Pains of Being Pure at Heart che suonerebbe bene sia ne I Giorni della Tempesta che sul minipalco del pub sottocasa, talvolta tornito fino a echeggiare i Jesus & Mary Chain o semplicemente i Cure. E mi piace pensare che forse la loro carriera sta seguendo le orme di un’altra più illustre, quella del buon Picasso, che diceva: A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino, per come si ricerca nella semplicità della parola e dei significati l’assonanza migliore con l’umore della musica. Ovviamente, si astengano dall’ascolto i fautori della maturazione intesa come elevazione spirituale e culturale. Qui si cresce rimanendo fedeli, che è un’altra cosa, se volete più difficile ancora della “svolta sperimentale”.
[box title=”Cosmetic – Conquiste (La Tempesta Dischi, 2012)” color=”#5C0820″]
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Tracklist:
Lenta conquista | Melly | Sitar | Scisma | La fine del giorno | Calla | Per un amico | Andreini | Colonne d’errore | Lo spavento [/box]