Nuova band capitolina dedita al grindcore a cui dedichiamo una recensione, dopo aver parlato dell’ultimo Buffalo Grillz uscito sempre su SubSound Records. Dicevamo che sempre di Grind si tratta, ma gli Inferno Sci-Fi Grind’n’Roll partono da una prospettiva diversa rispetto ai cugini romani, invero parecchio più ambiziosa; se là, infatti, la brutalità esecutiva rozza e spaccona si sposava con un acuto sense of humor, qui l’idea è quella di costruire un concept album fantapocalittico (mi si perdoni l’espressione) diviso in tre parti sull’ascesa e l’inevitabile caduta della creatura con testa di dinosauro raffigurata nella copertina del disco. Il gruppo ha annunciato lo scioglimento dopo la pubblicazione di questo (terzo) disco, ed è un vero peccato, perché questo The Fall And Rise And Fall Of non ha assolutamente nulla da invidiare alle produzioni di musica estrema provenienti dall’estero. L’attitudine “progressive” della band si sposa alla perfezione con un sound che tritura numerosi elementi (hardcore, elettronica, schegge industrial, brutal death) mescolandoli all’ingrediente principale che è ovviamente il grindcore feroce e futurista, avvicinabile alle ultime produzioni dei Brutal Truth. La schizofrenia esecutiva e le numerose compulsioni ritmiche, i campionamenti ed i samples rendono paragonabili gli Inferno anche ad altre realtà maggiormente “avant” del panorama estremo come Dillinger Escape Plan, Fantomas o i nostrani Kelvin. Ma il gioco dei paragoni e dei “somigliano a…” risulta alla fine essere riduttivo e sterile, poiché di farina del proprio sacco la band ne mette in quantità industriale, creando un affresco di notevole spessore qualitativo e dalla profondità concettuale affatto scontata, dimostrando che anche in un genere all’apparenza nichilista come il grind possa germogliare un approccio più maturo e consapevole dei propri mezzi espressivi. Chapeau.