venerdì, Novembre 22, 2024

aMUTE – Infernal Heights For A Drama – (Stilll – 2009)

Credo che sia capitato a chiunque di cingersi le braccia intorno al corpo come per proteggersi dall’assillo prodotto dalle frasi: “chi sono e dove sto andando?”
Dopo aver ascoltato Inferna heights for a drama ho parecchi indizi che mi fanno credere che tali quesiti se li sia posti anche il belga Jerome Deuson, già deus ex machina della Stilll, e qui feticcio del progetto aMute. Crisi d’identità? Forse, ma allora, quale la soluzione? Beh non so se un antibiotico possa essere più efficace ma l’intro dell’apripista Break con un loop di piano sbilenco che si dissocia presto da una trombetta epica per poi riabbracciarsi insieme nelle amene braccia di un crescendo di elettronica, non si può considerare solo placebo.
Proviamo. Stiamo già meglio! Segue May Faint, che negli esiti mi ricorda tanto qualcosa dello spacerock di Babylon Zoo, qui con attitudini decisamente meno pop. E che l’approccio sia diverso rispetto a quello di Jasbinder Mann lo dimostra anche la successiva Begone che come un kazoo fa sbucare fuori dalla palude una stormo di anatre post-rock in una ballad discepola di tanto ma fedele solo a se stessa. Enclosed Movement è un trip barbiturico fatto di elettronica minimale, schitarrate rock ed esplosioni shoegaze che si aggomitolano in 10 minuti di formicolio non fastidioso ma dal vago sapore Mogwai e Slint. Ovunque, come la coperta di linus un’imperante inclinazione glitch tipica nordeuropea (Müm su tutti). ll cantato di Spread alla Rotten dei P.I.L (per intenderci) ci ridà delle coordinate che avevamo nel frattempo perso ed il cerchio ha la sua quadratura con il folk umorale di No other man. Nel finale di Eyelash fukt un outro di piano angosciato chiude così come era iniziato questo bel disco ricordandoci chi era il Deuson di qualche anno fa.
Gli aMute, complice un audacia che va assolutamente premiata, non si risparmiano dunque nessuna divagazione, effetto logicamente collaterale della nuova dimensione collettiva di combo con annessi e connessi (Samuel Volan, Thomas Venegoni, JP De Gheest, gli altri).
Un nascondino a cui partecipano: chi ero, chi sono e chi vorrei essere. Tana per i primi due, ma il terzo? Deuson ce lo dirà presto…statene certi.

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Francesco Cipriano
Francesco Ciprianohttp://admin
Francesco Cipriano classe 1975, suona da molto tempo e scrive di musica.

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