Gli Andersens sono un trio di Tokyo insieme dal 2000; Kiyokazu Onozaki, Shinsuke Ouchi e Daisuke Kobayashi hanno cominciato da subito a sperimentare i confini di uno strano pop psichedelico con spunti cerimoniali esattamente come se Bacharach si fosse messo a suonare i Gong trascritti in rigorosa partitura; un’ulteriore spinta folk viene offerta dal flauto di Yoshiko Iguchi, unitosi alla band dopo il 2002 ovvero dopo la pubblicazione dell’ep d’esordio e appena in tempo per l’esordio full lenght del 2003, quel bizzarro esperimento di suoni sconnessi che è Between Static And Fire. Nel 2004 Daisuke Kobayashi lascia il gruppo per dedicarsi ad una più feconda attività come coldiretto e gli Andersens cominciano ad incorporare collaborazioni fluttuanti trovandosi a volte anche con una lineup di 10 persone e con un muro strumentale fatto di esraji, trombone, saxophone, percussioni indiane, synth e laptop. Nel 2005 Kiyokazu Onozaki, a tutti gli effetti la mente del progetto, fonda la sua etichetta peresonale, la Bye Bye Blackbird. Il nuovo album degli Andersens è uscito da un paio di mesi, e si intitola Gzi Gzi Geo ed è stato prodotto dall’etichetta di Onozaki con l’aiuto della Little Pad Records, attraverso questa pagina è possibile attivare lo streaming di una serie di tracce; tra le quali vi consigliamo la bellissima Tear. Tra le special guest dell’album, il notevole Eiji Mitomi. Il video che Indie-eye propone è un estratto dal DVD realizzato dagli Andersens nel 2005 in collaborazione con le sperimentazioni visive di Dj Codomo, intitolato Elephantasy
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