venerdì, Novembre 22, 2024

Casa del Mirto – The Nature (Mashhh! Records, 2011)

Non è vero che oggi è impossibile sentirsi fieri di essere italiani. A volte basta poco per cancellare, o almeno compensare l’ondata di lassismo culturale che fa colare a picco il nostro paese verso il baratro del vuoto intellettuale. Ad esempio, ci inorgoglisce sapere che un gruppo di ragazzi provenienti da Trento abbiano avuto un po’ di attenzione da parte dell’inglese The Guardian, il quale li ha paragonati ad un certo Washed Out, anch’egli fan dei nostri connazionali. Stiamo parlando dei Casa del Mirto, che dopo l’ottimo 1979 e la collaborazione con Freddy Ruppert dei Former Ghosts in Just Promise, tornano con un doppio album, rigorosamente disponibile in vinile e formato digitale. Per chi non li conoscesse ancora, i Casa del Mirto sono un gruppo la cui musica potrebbe essere definita – sbrigativamente – glo-fi, una sorta di dance midtempo in bassa fedeltà, che guarda agli anni ’80, soprattutto alle produzioni cariche di sintetizzatori e filtri vocali. Così, in linea con questo loro credo, il trio trentino continua la strada intrapresa col disco precedente, piazzando però una serie di collaborazioni di tutto rispetto, dagli altrettanto italiani Holidays al già citato Freddy Ruppert, sino ai canadesi Hot Sex & High Finance e agli inglesi Cornershop (si, proprio loro, quelli di Brimful of Asha). Il disco si apre con l’epica traccia strumentale ACT I – The Nature e prosegue – per non smentire le premesse dei dischi precedenti – con Fake, un pezzo chillwave i cui suoni sporchi e disturbati ne evidenziano l’intento lo-fi. In effetti, il progetto è composto da “due lati”, il primo introduce la natura nel senso convenzionale, come sinonimo di “ordinario” aggiungiamo noi, mentre il secondo disco (introdotto dal pezzo ACT II – Behind The Nature), è ancor più vintage nei suoni e per questo, potrebbe esser visto come una sorta di “dietro le quinte” della natura umana, spogliata quindi dal suo essere ermetica ed incomprensibile. La title-track, ad esempio, ha un’attitudine “groovy” e scopre quella voce solitamente affondata dagli effetti che la celano, mostrandone l’imperfetta bellezza. Tornando alle collaborazioni, uno dei punti di forza di questo lavoro, ci piace sottolineare come la musica dei Casa del Mirto sia abbastanza parallela ad un certo filone porno groove fondato su una dance minimalista e dalle percussioni gentili adagiate su synth sinuosi; non a caso il video dal sapore omoerotico che accompagna Child, la traccia realizzata insieme al progetto Holidays, parla da solo. Diverso il discorso per l’emozionante Snap Yr Cookies alla quale presta la voce Tjinder Singh dei Cornershop, talmente “chilling” da scorrere liscia, senza distrazioni. Siamo veramente curiosi di vedere come i Casa del Mirto riproporranno dal vivo e nei dettagli, quelle sfumature volutamente di “bassa fedeltà” che rendono la loro musica unica ed irripetibile. Siamo certi che non deluderanno chi avrà apprezzato la loro carica “su disco”.

Sebastiano Piras
Sebastiano Piras
Sebastiano nasce in Germania e sin da piccolo mostra uno sfrenato interesse nei confronti della musica, dal pop soul dei Commodores alla singolarità del Duca Bianco.

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