venerdì, Novembre 8, 2024

Cosmo Jarvis – Is The World Strange or Am I Strange? (25th Frame, 2011)

Ha solo 22 anni Harrison Cosmo Krikoryan Jarvis, in arte Cosmo Jarvis, ma nel suo secondo disco ha già un discreto seguito a livello sotterraneo (controverso a dir la verità, per le lodi del pubblico indie e la stroncatura netta di NME). E come non prendere atto che Is The World Strange… è un disco ben registrato, ricco, direi completo, pronto per esplodere di vivacità e di eccesso. Il solito discorso della post-modernità che fa affiorare molteplici influenze che si concentrano in prodotti variegati e colorati è applicabile a pieno per questo caso. Come altrimenti spiegare il trittico Gay Pirates, Sure as Hell not Jesus e Blame It on Me ricollegabile alle brigate Pogues e la virata della title track, legata a doppio filo al metropolitano The Streets e a Lily-ragazzina-col-broncio-Allen? Let Me Out of My Head potrebbe essere un accoppiata tra Jack Johnson e il pifferaio di Hamelin, The Talking Song ricorda i Cake e Brad Sucks; e l’elenco potrebbe continuare fino all’undicesima traccia. C’è gran parte del mondo alternativo rock e pop in questo disco, riconoscibile fin dalle melodie. Le anime multiformi di Jarvis si fondano con una maestria nel suonare quasi tutta la strumentazione a disposizione (su tutti basso e ukulele). Accessibile a tutti, specie con un singolo attraente dal punto di vista lirico e musicale come Gay Pirates. Piccola pecca il trascinare troppo a lungo ogni canzone, già prevedibile dopo il trittico di cui sopra. E’ nella brevità che giace la perfetta canzone pop, dovresti saperlo Jarvis.

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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