Incredibile. Questo è quanto ho pensato, e poi scritto, dopo avere ascoltato questa demo, la numero 3, e tutte rigorosamente autoprodotte, dei Dance bit, Dance. Increbile. Per un sacco di cose. La prima per la qualità del prodotto. Ineccepibile. C’ è un po’ di tutto qua dentro. Ricerca, impegno, composizione, talento, immaginazione e, mi sa, parecchi soldi spesi, artigianalmete, per la realizzazione di questo delizioso lavoro fatto in casa. La voce, sempre effettata, di Mattia Gastaldi, è accompagnata da altri tre elementi polistrumentisti (Francesco Scarpa alla batteria, Davide dall’ Acqua al basso e Tommaso dall’ Acqua all’ organo e tutti si cimentano un po’ con sintetizzatori, effetti e drum machine) di assoluto rilievo. Cinque canzoni che sempre incredibilmente riescono a far vivere emozioni, limpide, vivaci. La seconda cosa, ugualmente incredibile, è che questa band l’ ho vista dal vivo, e, udite udite, sanno suonare, sanno stare sul palco (dove sfoggiano un tale campionario di strumenti da aprirci un negozio) e sono modesti (caratteristica sempre meno comune). La terza cosa, forse la più incredibile, è che gruppi d’ oltremanica, o d’ oltre oceano, saccheggino i nostri locali, a caché stellari, quando i nostri puledri di razza stentano a decollare nell’ universo emergente. Per la band trevigiana i riferimenti sono i più diversi, e nonostante trasmettano un immagine propriamente indie (oggi si direbbe più new rave), le raffinate sonorità elettroniche fuse a un rabbioso (o talvolta malinconico) rock’ n ‘ roll richiamano dai Radiohead ai Sigur Ros, dai Tuxedo Moon ai Soulwax, si sente pure la lezione dei classici, Pink Floyd e Stooges in primis. Tutto è decisamente ben giostrato e miscelato in un modo che mi verrebbe così, d’ acchito, da chiamare originale… Poco altro, se non che meritano assolutamente l’ ascolto, e, meglio, dal vivo. Mi scuso con i lettori se ho messo da parte la mia imparzialità, ma sono certo che altrettanto obiettivamente si possa spezzare una lancia a favore dei dance bit, dance.
Parte di Self-Signed è realizzato in collaborazione con “Undertrack – Musica Rock Emergente e Indipendente”, un progetto di Michele Baldini / Francesco Corsini e Fabio de Marco. Qui su Indie-eye si possono leggere recensioni inedite e diverse dal ricco materiale presente sul sito ufficiale Undertrack. Per la pubblicazione delle recensioni su Indie-eye / rubrica Self-signed è possibile inviare demo, autoproduzioni e cd-r all’indirizzo di Indie-eyeINDIE-EYE
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