mercoledì, Novembre 6, 2024

Department of Eagles – Archive 2003-2006 (American Dust, 2010)

I Department Of Eagles sono la prima incarnazione musicale di Daniel Rossen, poi entrato nei Grizzly Bear, gruppo che in questi ultimi anni si è imposto come uno tra i più interessanti nell’ambito del folk e delle sue modificazioni genetiche. Nei Department Daniel è accompagnato dal suo compagno di stanza ai tempi dell’università, Fred Nicolaus, con cui in questi anni ha inciso un paio di dischi, The Whitey On The Moon (poi riedito come The Cold Nose) e In Ear Park, che sono ottimi esempi di commistione tra classico songwriting folk e un uso intelligente dell’elettronica, in particolare di samples presi dalle fonti più disparate, da Philip Glass e Ravi Shankar fino a Regina Spektor. Archive 2003-2006 esce oggi, a distanza di due anni dall’ultimo disco e a uno dall’ultima fatica dei Grizzly Bear, l’acclamato Veckatimest. Le idee alla base di questa uscita sembrano quindi due, essenzialmente: da una parte far capire che i Department Of Eagles sono ancora qualcosa di vivo, anche se non particolarmente attivo; dall’altra sfruttare il successo (limitato al mondo indipendente, ma pur sempre successo) di quella che ormai è la band principale di Daniel proponendo brani che possono essere visti come propedeutici a quello che oggi sono i Grizzly Bear. In Archive 2003-2006 sono presenti undici tracce, anche se in realtà le canzoni vere e proprie sono solamente sei. Le altre cinque, intitolate Practice Room Sketch, sono degli abbozzi di canzoni, della durata massima di due minuti, a metà tra dei riempitivi e dei documenti sulle modalità di lavoro in studio del duo, qualcosa dunque che può interessare solo chi già ama la band. Anche perché le sei canzoni non aggiungono nulla di particolare a quanto già presente sui dischi precedenti, ad eccezione forse della bella cavalcata di ascendenza country While We’re Young e della ritmata Brightest Minds, capace di coinvolgere con il suo equilibrio tra cori retrò e gusto compositivo moderno. Sarà banale dirlo, ma il giudizio finale è: per completisti.

www.myspace.com/deptofeagles

Fabio Pozzi
Fabio Pozzi
Fabio Pozzi, classe 1984, sopravvive alla Brianza velenosa rifugiandosi nella musica. Già che c'è inizia pure a scrivere di concerti e dischi, dapprima in solitaria nella blogosfera, poi approdando a Indie-Eye e su un paio di altri siti.

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