Quanti di voi conoscono le produzioni della Bubca Records? In pochi, temo. Fino a poco tempo fa anch’io ero estraneo a queste registrazioni ultra lo-fi, grezze, zozze e senza compromessi. Etichetta rigorosamente DIY (sapete tutti cosa vuol dire questa sigla, no?), i nostri fanno tutto, ma proprio tutto, da soli; copertine, booklet, registrazione, stampa. I gruppi che ruotano attorno a questa piccola ma agguerrita realtà nostrana (i ragazzi, a quanto ho capito, si dividono tra la Toscana e Roma) si rifanno ad un sound logicamente primitivo e senza fronzoli: garage punk, blues marcio, rock’n’roll basico. Insomma, la musica del diavolo per antonomasia, quella più buona in circolazione. In particolare, i Duodenum sono un duo (appunto) che prende il blues, lo brutalizza iniettandoci dentro robuste dosi di punk-hc e poi affoga il tutto in una malsana pozza lo-fi. Ogni tanto i nostri provano a riemergere dal maelstrom da loro stessi creato (come nel caso della conclusiva I Want To Fly I Want To Swim) e ciò che ne esce è pura poesia del Delta. Il resto, come detto, è roba per stomaci forti: urla belluine (C’est Cà), ossessioni assortite (No Job Blowjob), radicalismi blues (Broke The Rules Sing The Blues). I Duodenum non fanno nulla per compiacere: la loro è musica istintiva, fatta con la pancia. Gli otto brani bruciano subito, vi assestano il cazzotto sulla bocca dello stomaco e se ne vanno. Fine della partita. Ed allora: siete stanchi dei soliti gruppi/dischi indie-fighetti? Siete stufi delle produzioni patinate, fredde e sterili? Volete una sana scossa r’n’r?
Contattate i tipi della Bubca da questa parte in rete: http://bubcarecords.tk/
e fate vostro questo ciddì. Se è rimasta qualche copia, visto che sono tutte produzioni limitate.
http://www.myspace.com/duodenumb/music