Terzo episodio sonoro per Ed Laurie, il secondo long playing dopo Small Boat Big Sea del 2009 e il mini lp Meanwhile in the Park di ormai 5 anni fa. L’Inghilterra e la Scozia, le sue terre natali, si fanno sentire per le atmosfere rurali e marittime al contempo, ma ciò che conta è il magistrale tocco degli arrangiamenti. La cattedrale che Laurie si è costruito (ispirata al Duomo di Bolzano) è lieve come carta ma si poggia su fondamenta melodiche forti e imponenti. Delicato l’allestimento di tutto l’armamentario musicale, e Spirit Of The Stairway ne è l’esempio migliore: violini, chitarre, tastiere si accumulano procedendo in fila indiana, per non otturare il portone centrale della chiesa. Ed Laurie pare un Kelley Stoltz europeo, che non glorifica Paul McCartney con così ardore, anzi, non lo considera proprio, per privilegiare altri tipi di influssi (lo stornello, a quanto pare, di Side Of A Candle, le riflessioni intimiste sussurrate alla Roger Waters, certi spunti arabi in Across the Border). La seconda parte del disco privilegia la libertà jazzistica, e rallenta il tiro senza incagliarsi. La chiusura della title-track testimonia al meglio quanto appena detto.
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High Above Heartache | East Wind | Spirit Of The Stairway | Side Of A Candle | Moment Out Of Faith |Across The Border | No Sign Of Al | Somewhere Gone | When The Fire Dies Down | Cathedral [/box]