venerdì, Dicembre 20, 2024

Eva mon amour – la doccia non è gratis (29 Records – 2009)

eva-mon-ladoccianonegratisA distanza di pochi mesi dal disco di esordio arriva la seconda prova per gli ex Cappello A Cilindro; anche questa volta l’album è composto da undici brani, che continuano sulla strada già tracciata in “Senza Niente Addosso”, all’insegna di un allontanamento graduale dagli stilemi folk-cantautorali che caratterizzavano la band “madre”. Graduale perché le sonorità si aprono verso generi diversi, dal pop fino al rock a tratti venato di psichedelia passando per il blues, ma i brani migliori sono quelli che restano legati al tipo di scrittura sperimentata nella vita precedente della band; sembra, per ora, che il trio romano faccia fatica a trovare la sua nuova strada, cercando rifugio in ciò che sa meglio fare.
Ci troviamo così ad ascoltare ottimi brani cantautorali, con testi ispirati e melodie ben congegnate, raramente sporcate da incursioni un po’ più rumorose, alternati a pezzi che cercano altre soluzioni lasciando raramente il segno. Nella prima categoria vanno annoverate la title-track, posta in apertura con la sua andatura sostenuta, caracollante ed efficace; la breve “Prometto”, un’ironica lista di intenzioni basata su un arpeggio di acustica e percussioni minimali; “Il giorno dopo”, probabilmente il miglior pezzo del disco sia a livello di testo che di melodia, classica ed avvolgente; l’ultimo brano, “M’accorgerò”, altra ballata acustica su cui si adagia perfettamente la voce di Emanuele Colandrea, in grado di giocarsi il titolo con la precedente.
Tra le seconde c’è anche del buono: per esempio “Stimoli” col suo crescendo elettrico riesce a conquistare l’ascoltatore, pur non brillando per originalità; oppure “Tu in cucina”, tra Black Keys e White Stripes prima di una coda che frena un po’ il tutto; o ancora in “Potrei limitarmi”, con un testo molto interessante annegato forse in troppa elettricità, con tanto di assolo quasi hard rock a metà brano.
Luci ed ombre quindi in “La doccia non è gratis”; la strada imboccata dagli Eva Mon Amour non è facile e probabilmente ci vorrà ancora del tempo per trovare la giusta dimensione, magari con intervalli maggiori tra un’uscita e l’altra.

Fabio Pozzi
Fabio Pozzi
Fabio Pozzi, classe 1984, sopravvive alla Brianza velenosa rifugiandosi nella musica. Già che c'è inizia pure a scrivere di concerti e dischi, dapprima in solitaria nella blogosfera, poi approdando a Indie-Eye e su un paio di altri siti.

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