Il fascino di questi quattro ragazzi romani al loro debutto con un ep autoprodotto intitolato F! è quasi tutto nella custodia del cd. Un digipack autobrevettato che racchiude il plico descrittivo e il cd stesso veramente pregevole. Inviterei (non c’ è ironia) la band a presentarlo a qualche accademia di design. Parlando dell’ interno, ovvero, della sostanza, ci sono alcuni appunti da fare. I pezzi sono 5 e seguono un seppur embrionale filo logico. Un sunto di molta musica anni 80 soprattutto, che risente però in maniera decisiva del fattore “band emergente” (di quelle migliori intendiamoci), cioè molti spunti interessanti, ma molte, davvero troppe abbrocciature e un feeling tra i membri del gruppo non ancora collaudato. Una voce gradevole quella di Sabrina, tuttavia priva di carisma, e, soprattutto, che non sa (ancora?) cucirsi addosso i pezzi e poi l’ intreccio sonoro, a tratti lacunoso, scialbo, defaticante. Una scarsa attenzione ai ritmi, ai tempi, alle pause, al volume e alla distintività dei suoni. La mia però non vuol essere una bocciatura, ma anzi un’ analisi dalla quale poter rintracciare i punti forti, che sono contenuti soprattutto in Sweetheart, la traccia d’ apertura. Niente di nuovo, ma c’ è del buono in questa ballatina veloce e sognante che richiama il Billy Idol di Dancing with myself (con le dovute proporzioni). Giusti i BPM, giusto il bilanciamento armonico, e la voce che solo qui trova il suo giusto habitat. Giusto l’ inizio, per concludere, ma la strada è ancora lunga.