Retina Riddim è una specie di assaggio ad introduzione del prossimo full lenght dei Gang Gang Dance, straordinario combo Newyorchese a metà tra improvvisazione, cut-up elettronico, etnicismi apolidi, i Can di Tago Mago e gli Animal collective. Nel lussuoso digipack un cd e un DVD, tra i due, l’occasione di maggior interesse è rappresentata dal secondo, anche perchè untitled # 3, traccia di 24 minuti inclusa nella sola release audio, è una delle cose più estenuanti realizzate dalla band. Il DVD contiene due features, l’esperimento chiamato appunto Retina Riddim e un documento video montato da Oliver Payne che cattura i Gang Gang Dance sul palco. RR è il segmento più lungo e complesso, è stato realizzato da Brian DeGraw, performer e visual artist di Gang Gang Dance, e ha una durata di 33 minuti circa; il suo interesse non è solamente visivo ma investe la sfera compositivo-musicale, negli stessi termini in cui Sven Koenig rielabora videoclip di successo con il progetto/algoritmo sCrAmBlEd?HaCkZ! permettendo alle immagini di suonare e ri-suonare. Koenig ovviamente non lavora su materiale originale, ma la sua forza sta in una rielaborazione visivo orchestrale che ricompone letteralmente il brano in termini visivo associativi e musicali; la dimostrazione del progetto e delle funzionalità di sCrAmBlEd?HaCkZ! sono ben spiegate attraverso questo video disponibile su Youtube, oppure dando un’occhiata a quello che Sven ha fatto del noto Im Nin Alu di Ofra Haza. Il tentativo di Gang Gang Dance è molto simile nella prospettiva di realizzare un evento rituale e performativo dove l’immagine possa essere strumento di elaborazione materica della musica, piuttosto che un abbellimento evocativo; in questo senso l’abuso di sovrimpressioni e l’applicazione di un’elettronica video assolutamente datata, brutale, ai limiti dell’orribile, evita come la peste la tendenza più diffusa e fraintesa del Vjing contemporaneo, ovvero quella di improvvisarsi arredatori di immagini. Retina Riddim segue un processo con-tro il video; parte dei suoni sono catturati in presa diretta e velocizzati, stretchati, compressi insieme all’immagine, trattati come se fossero segmenti visivi; la suite è musicalmente splendida ed è un documento virtuale di una performance nel suo disfarsi, dall’immagine al suono. Pubblica The Social Registry, distribuisce per l’italia Goodfellas. Qui di seguito un excerpt.