I Grenouille sono un gruppo brianzolo attivo già da qualche anno, autori un paio di anni fa di un interessante esordio discografico, “Saltando dentro al fuoco”. Quell’album era caratterizzato da suoni debitori al grunge degli Alice In Chains e dei Nirvana, con testi capaci di descrivere spaccati di vita cittadina più o meno periferica, in particolare nella title track, diventata un piccolo anthem dopo il passaggio della band dal Miami e da altri festival prestigiosi. Oggi il quartetto torna con un EP, che colpisce dapprima col titolo e con la copertina e poi, cosa più importante, con la musica. Specialmente con la title track In Italia non si può fare la rivoluzione (perché ci conosciamo tutti): un brano rock più che coinvolgente, tanto da restare in testa al primo ascolto. Questo senza rinunciare a graffiare anche nel testo, che è un’analisi del mondo musicale italiano, ma contemporaneamente dell’intera società Italiana, che sembra lasciare poche speranze di cambiamenti, seppur incoraggiando a lottare. Anche il secondo brano è una provocazione fin dal titolo: si chiama infatti Il porno è la democrazia. Qui il ritmo cala e il canto si fa sussurrato, vagando tra atmosfere desertiche innervate di psichedelia e con una chiusura crepuscolare di totale amarezza. Diluiscimi nel sangue è invece più in linea con le radici grunge della band, mentre l’ultimo brano è un’ottima e personale cover di I fiori, un pezzo presente sull’EP dello scorso anno del Pan Del Diavolo. Una scelta sicuramente interessante quella di rendere omaggio a un gruppo contemporaneo e di amici; un modo, forse, per far capire che la rivoluzione può arrivare proprio da questa nuova ondata di gruppi che, nonostante la giovane età, hanno tanto da dire.