So che i testi sono scritti da Emanuela, questa scelta deriva da qualche cosa in particolare o avete proseguito sulla strada intrapresa all’inizio?
Emanuela: È stato l’evolversi naturale di una situazione pregressa; io è Guido suonavamo già insieme, avevamo fatto delle cover e altri progetti, ma non abbiamo mai pensato a tavolino se cambiare o meno il nostro modo di fare. Alla fine ci siamo “trovati” a suonare in giro perciò si è trattato di una cosa naturale..
Matteo: E ci piace così, s’intende, non solo ci siamo “trovati” in questa situazione, ma indubbiamente ci piace e ci va bene.
Spesso cantare o suonare in inglese è un po’ una richiesta per farsi notare all’estero.
Emanuela: Sicuramente siamo più orientati verso l’estero, se tutti e tre ti dovessimo dire dei gruppi che seguiamo, che ci piacciono davvero, andremmo a pescare fuori, oltre Alpe.
E quale sarebbero?
(risate)
Guido: Ascoltiamo dei generi così diversi. Lui ascolta più… non so…funky? È quello con un po’ più di anima… tutti artisti neri… (ridendo)
Matteo: Ottimo, hai fatto due interventi uno sui vecchi e adesso sui neri…
Guido: Ascolti molto più black di noi.
Matteo: Per certe cose si…
Guido: Per dirti, lui (indicando Matteo) è quello più funky, io quello più hardcore e lei è quella che ascolta più musica……….
Emanuela: Indefinibile.
(e si ride)
Guido: Non credo riusciremmo ad andare tutti e tre ad uno stesso concerto…
Matteo: Anche a quelli degli Heike solitamente non andiamo tutti quanti… Un concerto che abbiamo visto tutti insieme è Rage Against The Machine a Modena.
Emanuela: Ascoltiamo generi diversi che poi si rispecchiano nei modi che abbiamo di suonare.
Matteo: In modo “inconscio”, io non mi metto a tavolino e decido di arrangiare un pezzo funky..
Emanuela: Infatti una cosa che mi fa sorridere è che del primo album credo di aver letto un po’ di tutto: dal punk funk al pop rock, dai Paramore ai Gang of Four. Credo che indichi che non se ne può dare una definizione netta.
Matteo: Del singolo si è arrivato a dire che ha delle chiare influenze ska. Mi fa ridere, perché secondo noi non c’è niente di derivazione ska in questo disco.
Emanuela: Per noi non c’è niente che derivi da quel genere neppure per sbaglio eppure è stato detto anche questo, quindi è un genere che spiazza perché unisce tante influenze diverse.
Guido: Forse l’etichetta pop rock, visto che è così generica, è quella che va meglio.