Su i-am-rock.com, aggregatore nuovo di zecca di incerta provenienza, si può leggere: Benvenuto su I-am-Rock.com, la comunità di website di contenuto musicale: se vuoi condividere le tue recensioni, non devi fare altro che inserire il link alla tua recensione e questa entrerà a far parte del nostro database. E’ un modo per conoscere e per condividere la propria conoscenza. Benvenuto (emoticon). Emoticon a parte, I’-am-rock.com della community ha ben poco; lo spam aggregator accreditato a Salvatore Torsi, con sede sociale in Via Sconditi 6 // Marano, si serve dell’olio di gomito di buona parte dei blog e dei portali dedicati a questioni musicali pubblicati in Italia, senza chiedere il permesso e con l’unico scopo di convogliare traffico presso un’architettura infestata da ad-sense, affiliazioni con TradeDoubler e cosi via. Sono presenti (anche) contenuti di Indie-eye, malgrado l’assenza dalla sezione link del portale, ed è difficile al momento trovare lo strumento che permetterebbe di dare il consenso per la pubblicazione dei contributi. Quando ai giornalai con o senza tessera viene affidato un blog, il loro mondo teneramente archeologico subisce una scossa tellurica e l’illusione dei forum, dei social network e delle directory di condivisione è una disneyland di cui sentirsi parte, un’interfaccia espansa da cliccare a casaccio; viene in mente uno dei primi videogames low-bit per PC dove si poteva favorire l’eiaculazione di un avatar con una forsennata consunzione dei pulsanti freccia. Al di là della schizofrenia del re-censore, abbacinato da un advertising che Ballardianamente ha già venduto il culo alla rete dei media-market, tutti omologati sullo stesso piano segnico (dal porno alla musica che “resiste”), i-am-rock.com mostra la sua vera natura senza troppe imposture; aggrega e impasta, si finge piattaforma di servizio, ti prende per il culo con il costumino da supercommunity (che cattolico strazio, comunità!), pubblica i tuoi contenuti, e incassa al posto tuo. Molti auguri.