La sensazione che si avverte ascoltando il primo full lenght della band di Pistoia, I Davoli, è la medesima di quando ci si appoggia sulla pancia, un cubetto di ghiaccio: un brivido penetrante che scuote le viscere in profondità, procurandoti dolci scossoni ai nervi, ai quali è facile abituarsi e cedere. Sì perchè le tracce di Greatest Hits, ti si scagliano violentemente addosso, lasciandoti disarmato di fronte alle infinite sfumature soniche e i continui sobbalzi ritmici; la formula de I Davoli, prevede un uso calibrato di New Wave al quale si intreccia una venatura danzereccia e elettrificata che risulta consona al respiro funk che trasuda l’intera release. I suoni di Greatest Hits, si nutrono di interventi strumentali frizzanti e solidi, molto vicini alle pubblicazioni dei Talking Heads e Joe Division; echi che riportano alla memoria frangenti eighties con una poderosa ventata di spunti attuali e di fonte. Non sorprende infatti, che le tredici incisioni, godano di una scorrevolezza invitante, in cui l’ascolto scivola indisturbato per tutta la durata del disco; uno sguardo più attento a questo lavoro, ci regala le dolci e movimentate stesure electro-funky della opener, Tell It Now, alla quale fa seguito la coinvolgente e sinuosa Switch On Pleasure, un concentrato strumentale nutrito e abrasivo; decisamente più dance e spensierata Somethingelse, capace di riportarci indietro nel tempo a quando gli Inxs di Michael Hutchence, dominavano la scena mondiale. L’acme compositivo della scaletta è sicuramente fra le note di Show Me, una ballata umbratile e tenebrosa che si apre in un refrain tipicamente radio friendly, di grande presa; dalle angolature più lucenti e meno impegnative, la spumeggiante Still Watching The Sun, leggera e aggrappata alla linea di un basso arrotondato e avvolgente, che domina l’intera incisione. Chiude le danze, Purple Pills, una traccia vibrante e visionaria, in cui le chitarre si attorcigliano a stoccate elettroniche che condensano l’intera essenza di questo disco. I Davoli confezionano un prodotto di valore in cui vivono le essenze di diverse gamme musicali, affrontate eccezionalmente, dai giovani musicisti toscani.