C’ è qualcosa della nenia infantile nell’ultima produzione della Giapponese Cassette Vision ; il folk a bassa fedeltà di Kiwako Kaneda viene consumato da 7 sketches della durata complessiva di 15 minuti all’interno di Mountainbook, il suo debutto su cd, se si esclude la partecipazione ad alcuni progetti collettivi tra cui il primo tributo giapponese dedicato ai Galaxie500. Si obietterà che il problema di certo lo-fi risiede proprio nella pennellata, nell’autocompiacimento impressionista; eppure in questi brani che rifiutano la completezza tradizionale a favore di una forma-timbrica quasi Haiku, c’è il fascino solare della ripetizione e di un folk antico. In the sauce closed yours/ i look upon the head/ close slowly and it is sad for you. La memoria è l’unico dispositivo da tenere ben custodito per non far danni quando si scrive di flussi sonori impermanenti come questi, ma chi legge saprà esser ben più intelligente del critico con l’ansia della sistematizzazione; quindi recupero l’incertezza produttiva di un album come Hard For Measy For You dei Guvner per un accostamento del tutto emotivo sullo scaffale. Le tracce che non si perdono nell’evocazione e si fidano della forma sono solamente tre, Indie-eye propone un estratto di un minutoeventitre secondi, buon ascolto.
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