Chiariamo subito: i Lake (Olympia, Washington) fanno pop, ma di quello che piace ai lettori di Indie-Eye: ovvero, delicatezze assortite (tipo quei pacchi di pasticcini da thè dove trovi il waferino, l’occhio di bue, il cioccolatino…avete presente?), lievissimi tocchi di psichedelia, sghembitudine indie che ogni tanto affiora qua e là, un certo feeling con la lounge music (il synth che spunta verso la fine di Roger Miller ne è esempio lampante), una apprezzabile capacità di risultare melodici e dolci senza risultare scontati né mielosi. Giving & Receiving (terzo disco per i nostri) sembra quasi un concept album sulla semplicità, sul cercare di costruirsi delle relazioni appaganti e il più possibile felici, in armonia con la natura che ci circonda. Tale ultima affermazione potrà apparire come una banalità (e forse lo è) ma il feedback che emana dal disco è proprio quello: semplicità, armonia e rilassatezza. Provate a metterlo su dopo una giornata di lavoro, una volta tornati a casa e (si spera) un pochino al riparo dalla canicola estiva ormai completamente esplosa: l’effetto benefico è garantito. Easy Listening è la parola d’ordine: sfoggio di trombettine, handclapping, alternanza di voci maschili/femminili, un prodotto che ha il sentore e lo spessore di essere stato realizzato collettivamente, elogio della coralità. E poi, verso la fine, c’è Pilgrim’s Day: andamento alt-country, refrain di chitarra da brividi. Questo vi offrono i Lake: un buon disco per l’estate.
Lake su myspace
Lake – Giving & Receiving (K Records, 2011)
