La Fallo Dischi è una piccola etichetta indipendente di Napoli, dedita al do it yourself, produce bands della zona (personalmente conosco i Culture Wars), packaging fatto a mano, serigrafie, edizioni limitate e così via. Insomma, tutte cose per cui vale la pena vivere e supportarli. L’Amo sono la loro punta di diamante: questo dovrebbe essere il loro primo lavoro lungo, in precedenza un EP con alcuni brani presenti in questo debutto (Sulla svirilizzazione di Quagliarella, ad esempio). Di primavera in primavera mette in fila 12 brani in cui l’urgenza del post punk si sposa con la carica aggressiva del primo emo (quello buono e giusto degli anni ’90, non pensate alla cacca che gira ora) e con i suoni abrasivi e spigolosi del noise rock scuola Dischord e del primo hardcore. Le coordinate sonore sono prettamente americane quindi, ma il cantato è in italiano: diciamo che L’Amo vanno ad inserirsi in quel genere suonato in Italia da gente come Fine Before You Came, Verme, Gazebo Penguins, Distanti, genere di cui i pionieri indiscussi furono gli Altro con il loro fondamentale Prodotto. Punk arricchito ogni tanto da innesti di elettronica lo-fi (più che altro synth) ritmi quasi sempre accellerati, voci urlate (ma non screamo), testi che un po’ si prendono per il culo, un po’ si guardano dentro, indole caciarona e irriverente sì, ma sotto sotto ci senti qualcosa che alla fine dell’ascolto ti lascia con un pochino di malinconia: saranno quei testi che ci vuole un po’ per penetrarli, saranno quegli urli corali che sanno di catarsi collettiva, o quelle chitarre sferraglianti tipo Fugazi primo periodo. Insomma un disco che scivola via presto (poco più di venti minuti), che all’inizio sembra uno scherzo ma che forse scherzo non è.
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Di primavera in primavera su soundcloud
Tracklist
| dura la vita del superdotato | curzio malaparte | eziologicamente | mario orsini va in città | quello che | aurelio de laurentis, musa e maestro | sembrava facile | è il nascere che non ci voleva | distratto | le parole sono orpelli del metal | dale cooper, sei un feeesso! | sulla svirilizzazione di quagliarella | [/box]