Esiste un insegnamento fondamentale che gli anni di scuola ci hanno trasmesso: anche per copiare occorre talento. Chi si limita a ripetere quello che ha sbirciato dal compito altrui senza sapere di cosa sta parlando farà inevitabilmente la figura del fesso. Chi invece incamera, comprende, rielabora e integra ciò che copia con le proprie conoscenze in materia… beh, c’è il caso che se la cavi con un voto persino migliore del suo compagno di banco. James Murphy doveva essere un ragazzino sveglio da questo punto di vista, se è vero che fin dagli esordi con LCD Soundsystem ci ha abituati ad una musica fatta di rimandi e citazioni. Uno stile che, peraltro, rispecchia perfettamente le possibilità di fruizione illimitata delle informazioni offerte dai recenti avanzamenti tecnologici. Chi vive l’adolescenza oggi non può rendersi conto di quanto fosse difficile reperire certi album prima dell’avvento del peer-to-peer. Quando l’ADSL era un lusso per pochi persino Napster diventava fonte di potenziali esaurimenti nervosi (40 minuti per scaricare una singola canzone! 40 minuti ad osservare il display che avanzava con una lentezza esasperante…). Adesso procurarsi “quel” disco del Pop Group è un’operazione che richiede un semplice click, e i Can li ascoltano anche i bambini mentre fanno colazione. La buona musica, quella che un tempo era considerata di nicchia, è potenzialmente accessibile a chiunque. La coolness si è sparsa a macchia d’olio. E qui veniamo al punto: che cosa era in fondo Losing My Edge – primo singolo dei nostri – se non una parodia del veterano che rivendica di aver assistito alla prima prova dei Suicide o del DJ che si vanta di essere stato il primo a suonare i Daft Punk per le platee rock, personaggi ridicolizzati e messi in ombra da eserciti di ragazzini emergenti con più talento ed idee migliori? In poco meno di 8 minuti il nostro James dimostrava anzitutto che, negli anni, di buona musica ne aveva ascoltata parecchia pure lui. Ma soprattutto esplicitava un concetto elementare: di album eccitanti ed innovativi ne sono già stati prodotti a tonnellate, e adesso tutti sono in grado di constatarlo; di conseguenza, la cultura dei musicisti che si affacciano sulla scena è sicuramente più estesa rispetto al passato. Tuttavia si è diffusa anche la consapevolezza di quanto sia difficile creare qualcosa di veramente originale. E dunque, il plagio (o la citazione, per essere politicamente più corretti) si trasforma in una nuova forma d’arte. A cosa doveva servire questo sproloquio? Semplicemente a chiarire che mi pongo sul versante opposto rispetto a quanti diranno – già mi immagino – che questo è un disco eccessivamente didascalico. Personalmente non ho assolutamente nulla contro chi copia, l’importante è che lo faccia con gusto. Ma in questo James Murphy è chiaramente un fuoriclasse: fin dall’apripista Dance Yrself Clean, un lungo serpentone tribal-psichedelico che rilegge i Talking Heads in chiave elettronica, avevo già deciso che si trattava del miglior brano dal miglior album di sempre degli LCD Soundsystem! E via di questo passo, il singolo Drunk Girls cita il Brian Eno canzonettaro, Somebody’s Calling Me non è altro che la Nightclubbing di David Bowie e Iggy Pop, mentre la chitarra di All I Want ricalca quella di Fripp su “Heroes”. Tanto per chiudere i conti con il gotha dell’avanguardia glam. Ma ci sono anche One Touch e Pow Pow, con cui mettiamo nuovamente piede nella Chicago di metà anni ’80, I Can Change, più primi Depeche Mode/New Order che Kraftwerk, e la finale Home, dove fa capolino il new pop dei Tom Tom Club e il cerchio si chiude con il reprise del coro di apertura. Insomma, i riferimenti sono chiari ed espliciti, sarebbe davvero naif pensare che Murphy stia cercando in qualche modo di fregarci, anche perché il nostro non è un ragazzino alle prime armi ma un professionista navigato. Maestra, James copia! Certo, bella scoperta! Copia, e te lo sbatte anche sotto il naso perché – fino a prova contraria – se lo può ampiamente permettere. Signori, la verità è che plagio o non plagio This Is Happening è un eccellente album pop. Suoni levigati con maestria da artigiani, melodie cristalline, ottime composizioni. Compiaciuto il giusto, ne convengo, ma non venite a raccontarmi che non sapete cosa state comprando!