Questo non è il solito volgare sussurrato da zona erogena dei popporni e gétèm de no’antri. Il sussurro della vicentina (ma bolognese d’ adozione) Le-Li, al suo esordio Full-Length dopo l’ ep “music is not for growning up” di due anni fa recensito qui su Indie-eye, sposa prima di tutto, in maniera esemplare, composizioni semplici e precise, in un connubio di gusto, misura e dolcezza mai ingenua. Certo grazie a valide ed intelligenti collaborazioni (in primis del compagno John Hunziker), ma soprattutto per quella voce sensuale e misteriosa che non può non rivestire un ruolo fondamentale in tutto il lavoro. Si diceva di una dolcezza mai ingenua, ed in effetti di questo si tratta, visto che l’ album ha dei riferimenti colti (c’ è chi dice Gainsbourg, padre e figlia, chi Cat Power, certo Joni Mitchell), ma soprattutto propone un intelligente mash up tra naturalezza e artificio che difficilmente è riscontrabile in altri artisti di casa nostra. Esempio massimo della specie è la cover di Lithium dei Nirvana, riarmonizzata e “rieducata”, donandole il nuovo geniale senso, quasi nostalgico, di guardare, forse, al momento dell’ adolescenza e della rabbia contro il mondo con tenerezza e commozione. Ma in tutto il disco pervade questo melanconico rimpianto dell’ infanzia, falso (e furbo) perché soddisfatto dalla maturità perseguita. Unico stimolo da aggiungere per i prossimi tempi: perché non provare in toto con l’ italiano?