Trio veronese all’esordio su Black Widow, etichetta che predilige sonorità assolutamente fuori moda (per questo ci è intrinsecamente simpatica) tra prog (ops), occult rock e doom. Le Maschere Di Clara pare abbiano tutte le carte in regola per stare a pieno diritto nel roster della label in questione: in Anamorfosi, infatti, è il prog a farla da padrone, venato di tinte oscure e dark e concettualmente affine tanto a certo metal avanguardistico come al noise. L’apertura è buona: l’iniziale 23:23 mette subito in risalto la particolarità del suono del gruppo, ovvero il violino di Laura Masotto, che sostituisce in tutto e per tutto la chitarra (che appare in un paio di episodi, suonata da Nicola Manzan aka Bologna Violenta). I brani, pur essendo strutturalmente complessi, possiedono una crudezza che li rende estremamente rock e d’impatto. Si sentono affinità con Il Teatro Degli Orrori, soprattutto nell’aura di drammaticità che circonda l’intero disco. Le note dolenti stanno nei testi, sempre alla ricerca di frasi ad “effetto” che suonano un tantino pretestuose (Sparami se vuoi/Trafiggi il soffio sguarnito a pietà/E scempia tutto ciò che di coerente ti avanza) come neanche il peggior Godano; in generale, tale “pretestuosità” pare forse essere il tallone d’Achille delle maschere, che confezionano un album sicuramente ben suonato e prodotto, ricco d’idee, ma che alla fin fine sentiamo un tantino algido e distante. Aristocrazia prog? Forse sì.