Anni 80. Quelli che la nostra generazione, cresciuta a pane e nirvana non ha vissuto. E ha ricreato. In tutto, nel bene e nel male, e sembra che questa tendenza, mi assolvo dall’ esprimere un parere in merito, non cessi. Di questa tendenza pare facciano parte anche i Levis Hostel da Pescara. Cinque pezzi. Non sono l’ inflazionatissimo post punk, né tecno pop, né shoegaze, ma cinque pezzi pop che tanto ricordano gli Echo and the Bunnymen, i Pixies, Only Ones, Smiths, qualcosa dei Jesus and Mary Chain meno sporchi. Sono loro nelle chitarre acustiche, con quel suono squillante e posticcio, negli archi fatti col sintetizzatore, con il riverbero alla voce e alle elettriche sparatissimo che fa pure David Bowie, che certo a tutti questi ha insegnato. E pure a Levis Hostel probabilmente. Pezzi e arrangiamenti curatissimi, un disco che suona alla grande nelle prime tre tracce, poi scende sulla Terra e si dà al lo-fi (e perché no?), forse per ricordarci anche di Beck, i musicisti intervenuti sanno il fatto loro. Niente da dire, certo non sono emozioni facili. Ma in questi casi guai a non essere sofisticati.
Parte di Self-Signed è realizzato in collaborazione con “Undertrack – Musica Rock Emergente e Indipendente”, un progetto di Michele Baldini / Francesco Corsini e Fabio de Marco. Qui su Indie-eye si possono leggere recensioni inedite e diverse dal ricco materiale presente sul sito ufficiale Undertrack. Per la pubblicazione delle recensioni su Indie-eye / rubrica Self-signed è possibile inviare demo, autoproduzioni e cd-r all’indirizzo di Indie-eyeINDIE-EYE
C.P. 545
50123
FIRENZE-CENTRO
