Lightspeed Champion è Dev Hynes, chitarrista giovane ma con alle spalle già un’esperienza importante con i Test Icicles, ormai defunta band di discreto successo dedita a un britpop-metal piuttosto improbabile. Chiusa la stagione inglese all’inizio del 2006, Dev torna negli Stati Uniti, si libera rapidamente della zavorra di suoni masticati in terra d’Albione ma si tiene saggiamente stretto il contatto con la Domino Records che, dopo aver stampato una manciata di canzoni su singolo, il 21 gennaio pubblicherà il suo esordio solista di lunga durata dal titolo “Falling Off The Lavender Bridge”. Anni luce lontano dalle distorsioni e dalla aggressività pop del precedente progetto musicale, l’album di debutto di Lightspeed Champion presenta una raccolta di canzoni all’insegna di un cantautorato maturo, delicato e ricercato. Già a cominciare dai venticinque secondi dell’iniziale “Number One” a base di slide-guitar, arpeggi e archi si intuisce la nuova direzione intrapresa e se ne ha subito la conferma con la successiva “Galaxy Of The Lost” dove Dev mostra subito di sapersi proporre come crooner in maniera più che credibile. Gli arrangiamenti di “Falling Off The Lavender Bridge” in generale sono sempre molto articolati e così come le strutture dei brani: prevale una sensibilità rock-pop fortemente orientata verso i suoni della tradizione americana e non deve essere un caso che Lightspeed Champion si sia affidato alla squadra della Saddle Creek per produrre e registrare questo lavoro. Mike Mogis alla regia, Clark Baechle (The Faint) alla batteria e ancora musicisti dei Cursive e Tilly And The Wall… non c’è da stupirsi se sia a livello di melodia e suono che come atmosfera si respiri una certa aria di famiglia con le produzioni più morbide dell’etichetta di Omaha: vengono in mente Maria Taylor e Bright Eyes, ma anche guardando dall’altra parte dell’oceano la capacità di Dev di giocare con arrangiamenti e strumenti (chitarre, archi, fender rhodes, addirittura oboe) ricorda da vicino la fantasia incontenibile dell’ex enfant prodige Patrick Wolf. Migliore esemplificazione di tanta vulcanica e ispirata creatività sono i dieci minuti di “Midnight Surprise”, tutto un susseguirsi di cambi di ritmo, atmosfera, melodia e arrangiamenti con tanto di assolo finale di chitarra à la J Mascis. “Falling Off The Lavender Bridge” è la prima grande e bella sorpresa musicale dell’anno.