Gruppi come Lo Stato Sociale, riescono a scatenare in brevissimo tempo una masnada polemiche e dibattiti di rara acidità. L’assioma si conferma con Turisti Della Democrazia, ultimo lavoro della band di Bologna che esce a distanza di un anno dall’Ep Amore ai tempi dell’Ikea. Commenti più o meno garbati e dalla temperatura nettamente contrastante, fanno d’appendice all’ultimo disco, il che dimostra che l’intento provocatorio de Lo Stato Sociale è stato centrato. Il collettivo bolognese si lancia in una disamina sulla società che pur non brillando per originalità colpisce immediatamente all’ascolto. Sarà che i temi che vengono trattati sono quelli che serpeggiano nei notiziari di tutti i giorni, che fanno da occhiello ai titoli dei quotidiani e che riempiono le tavolate dei migliori bar di paese. Il tutto condito dll’impasto elettronico che tiene unito Lo Stato Sociale a gruppi come Amari, Ex-Otago, Bugo e Offlaga Disco Pax. Una forma di interpretare il cantautorato dentro alla quale spiccano evidenti richiami alle interpretazioni alla Rino Gaetano (Cromosomi e Vado Al Mare). E così, Lo Stato Sociale sciorina strofe caustiche, che puntano dritto ai costumi e malcostumi della società d’oggi, farcendo il tutto con una quantità di termini di filiazione generazionale, da myspace a facebook passando per flickr (Sono così indie). L’esempio assoluto è Mi Sono Rotto Il Cazzo, titolo volutamente provocatorio che ironizza beffardo su quella tipologia di outsider e modaioli, viziati della nuova borghesia, depressi per moda, sinistroidi per posa. E l’elenco continua tirando in ballo crisi, partiti, lavoro flessibile, critica musicale o presunta tale. A qualcuno questo elenco potrebbe richiamare una recente uscita dei romani I Cani, e in effetti è difficile non rilevare l’analogia. Tuttavia, nonostante il tema affrontato e la modalità siano affini, I Turisti della Democrazia risulta un lavoro molto meno ruffiano rispetto a quello dei colleghi romani. Se non altro, l’uscita del disco non è stato accompagnata dal roboante titolo che aveva contraddistinto l’esordio dei I Cani. A completare la tracklist, l’album propone un brano tratto del precedente Ep (Amore ai tempi dell’Ikea) e un pezzo che suona come la versione dance e latineggiante di Nord Sud Ovest Est degli 883 ovvero Quello che le donne dicono. Un album ricco di spunti, ben ragionato in cui l’importanza del testo è assoluta, anche a discapito dell’intonazione. Colpire l’attenzione del pubblico non è un’operazione semplice, ma I Turisti della Democrazia sembra aver messo a segno un primo punto in questa direzione.
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Tracklist:
Abbiamo vinto la guerra | Mi sono rotto il cazzo | Cromosomi | Vado al mare | Sono così indie | Maiale | Ladro di cuori col bruco | Amore ai tempi dell’Ikea | Quello che le donne dicono | Pop | Seggiovia sull’Oceano [/box]