Primo ep, a ben sette anni dalla nascita, per i Low-fi, band napoletana dedita al post punk essenziale dei Joy Division declinato verso una forma canzone dei giorni nostri. Si ascolta fin da subito un’atmosfera talvolta tetra, merito dei synth discreti, ma si respira lo stesso molta grinta. Chitarra, basso e batteria tengono un basso profilo, senza virtuosismi, mentre la voce di Alessandro Belluccio snocciola melodie interessanti senza essere invadente. 5 tracce per 20 minuti secchi: canzoni ben costruite, con delle melodie che non hanno niente di sbagliato. Alle volte ti stupiscono, con ritornelli veramente efficaci, si prenda The White Lane o Something (quest’ultima con delle voci femminili campionate da renderla altamente ballabile). La particolarità di questo disco è la rimozione massiccia delle influenze musicali dei decenni passati, si apprezza appunto la neutralità (e non la asetticità).