Si chiamano L’ uomo di vetro, e sono di Foligno in provincia di Perugia. Uniti nella formazione attuale dal 2005 (G. Mezzetti, G. Specchia, F. Puntato, L. Cascone, E. Specchia), si può tranquillamente difinire il loro genere Post-rock strumentale, assolutamente in linea con le sonorità care ai Mogwai (meno saturi), ai God Speed you black emperor, ai Giardini di Mirò (per dirne uno nostrano, anche se il paragone con loro è meno ovvio), e co. Per questo si può altrettanto tranquillamente dire che il loro primo primo long playing di otto traccie (tutte della durata media di 6 minuti), dal titolo A merry Christmas, non è un capolavoro di originalità. Ovvero, seppur ottimamente scritto e suonato, il che denota una perfetta intesa tra i membri della band, e una qualificata conoscenza musicale, questo album non ha più quella freschezza, quella raffinatezza e quella carica di emozioni che qualcosa del genere poteva produrre una decina di anni fa. E si, perché dieci anni sono passati ormai, da quando effetti di chorus e di delay alle chitarre, un vibrafono qua e la, batterie dai tempi spezzati, saturazioni di suono nei momenti più intensi e melodie lancinanti davano una svolta alle potenzialità della musica rock. Ed ecco perché il rischio di finire per così dire nel post del post, e quindi nella copia di sè stesso, è sempre dietro l’ angolo. La prima traccia Ausgang Berlin è a mio onesto avviso la migliore, l’ unica che può in qualche modo connotare la band. Barlumi di una maggior personalizzazione nell’ ultima traccia The moment you know can’ t be silent, in cui un reading (in italiano, e peraltro non brillantissimo) di Mirko Castellani (membro nello specifico) promette un disilluso avvenire, citando a tratti passi dall’ Inferno di Dante.
Parte di Self-Signed è realizzato in collaborazione con “Undertrack – Musica Rock Emergente e Indipendente”, un progetto di Michele Baldini / Francesco Corsini e Fabio de Marco. Qui su Indie-eye si possono leggere recensioni inedite e diverse dal ricco materiale presente sul sito ufficiale Undertrack. Per la pubblicazione delle recensioni su Indie-eye / rubrica Self-signed è possibile inviare demo, autoproduzioni e cd-r all’indirizzo di Indie-eye
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