I Margareth giungono al secondo disco dopo il debutto (White Lines) di un paio d’anni fa, affidandosi alle sapienti mani di Giovanni Ferrario (PJ Harvey, Hugo Race) che suona, ma soprattutto produce mirabilmente queste nove tracce. Disco da prendere con le molle e con la dovuta pazienza: non vi sollazzerà come una sveltina, ma se avrete la pazienza (e il tempo) saprà regalarvi delle buone soddisfazioni. La musica è folk rock screziato di elettronica moderna e profumato di psichedelia: il naso è rivolto all’insù, direzione Gran Bretagna, numi tutelari i Fab Four del White Album ed i Radiohead quando non sono troppo intrippati con i dischi della Warp (come riferimento potrebbero quindi andar bene album come OK Computer e Hail To The Thief). I momenti migliori si hanno quando ad una lucida costruzione armonica si accompagna un’idea melodica in grado di regalare ai brani spinta e pathos (Daylight, Rosemary Calls). È comunque un lavoro, Fractals, che proprio quando pensi che stia scivolando un pochino nella noia si risolleva repentino grazie ad elaborati quanto efficaci intrecci strumentali (il finale esplosivo di Flakes, il crescendo di Staring At Stores). Quando ci si gioca con più sfrontatezza la carta Yorke e soci ne viene comunque fuori una cosa ispirata e tremendamente intensa come They Say. La band di Mestre confeziona un prodotto di discreta fattura e destinato alla longevità: complimenti.
[box title=”Margareth – Fractals ” color=”#D46D00″]
Daylight | Shadows Come | Rosemary Calls | Flakes | Beatiful Witch | They Say | Staring At Stores | It Will Be Alright | Mind Eyes
Recorded in June 2011 by Marco Tagliola | Produced by Giovanni Ferrario | all songs by Margareth [/box]