Sono passati due anni da quando i torinesi Med In Itali, hanno pubblicato l’EP, Bruco; in quell’assaggio palesarono una dimestichezza strumentale e compositiva che oggi in Coltivare Piante Grasse, riconfermano largamente. La formula è la stessa: un approccio funk-jazz-rock, suonato in modo splendido e arricchito da uno sguardo autoriale attento e disinvolto. Il quartetto piemontese si lancia in un progetto in cui la fluidità degli strumenti è disarmante e l’intesa dei singoli elementi sfiora la perfezione. Uno sguardo più attento a questo disco ci suggerisce la meticolosità e la sconfinata visione sonica, difficilmente etichettabile, dei Med In Itali, i quali offrono interventi acustici eleganti e visionari in pezzi come: Perle Umide, stilisticamente molto vicina ai favolosi dettami musicali dei Marta Sui Tubi; l’istinto country che emerge fra le note di La Luce Del Sole (Spalle); gli squisiti ricami vocali del singer Niccolò Maffei in Piante Grasse; le vellutate carezze jazzistiche di Non Mi Stanco alla quale si contrappone la reggaeggiante, Musicista Precario. Un insieme di tracce capaci di attirare l’attenzione sin dal primo assaggio, grazie soprattutto alla moltitudine di suoni ritmati e avvolgenti, che s’incontrano nell’opulenta scaletta del disco. In questi quarantacinque minuti di musica, ricamata da un tecnicismo al di sopra della media, ci si può distendere e godere di uno splendido panorama fatto di calde serate estive e indimenticabili giornate passate in spiaggia a suonare. Lo spirito gitano dei Med In Itali sembra essersi accomodato per pochi istanti, sulle fulgide ali colorate di un bruco divenuto farfalla. Bravi.
[box title=”Med In Itali – Coltivare Piante Grasse (Libellula Music, 2012)” color=”#5C0820″]
Tracklist
Perle Umide |7 Fiori |Coltivare Piante Grasse |Non Mi Stanco |Musicista Precario |Schiava Di Un’Idea |Cambiato Sono |Mia Identità |Rabbia |La Luce Del Sole |Svanita Paura [/box]