martedì, Novembre 5, 2024

Mezzala – Il Problema Di Girarsi (Urtovox Records / Audioglobe, 2011)

La citazione calcistica segna fin dall’inizio il primo album solista di Michele Bitossi, già membro dei Laghisecchi e leader dei Numero 6; tanto per cominciare lo pseudonimo scelto, Mezzala, che richiama con indubbia evidenza ad una ben nota posizione calcistica. Secondo il titolo dell’album, Il Problema Di Girarsi, definizione attinta dal vocabolario da telecronaca di Bruno Pizzul, tanto vivido quanto verace. Che a muovere la scelta di Bitossi-Mezzala ci sia una consolidata passione calcistica, è cosa sicura, ma la scelta del tema comporta anche un non so che di provocatorio. Forse perché l’immagine sportiva di Mezzala si muove all’interno delle stanze della nostalgia, facendo zapping su campi e campionati meno corrotti e spettacolarizzati di quanto siano oggi o forse perché i testi, pur nella loro versione romanzata, vogliono essere genuini e diretti come quel calcio di vent’anni fa, quando a far parlare le cronache sportive poteva essere il rigore sbagliato da Baggio e non l’ultimo gossip fotografato su un qualche panfilo. Di fatto questo susseguo di pensieri trova la sua concretizzazione nei testi dell’album, per la maggior parte giocati in chiave d’ironia/parodia; testi che si avvicendano come sottili battute, frecciatine sagaci come nel caso de Nella Vasca Dei Piranha. Il Problema Di Girarsi è un album decisamente melodico e brioso; per la maggior parte delle tracce i ritmi sono incalzanti, sostenuti da giri veloci di chitarre (Tempi e Modi) o da introduzioni più elettroniche affidate ai synth. Non mancano inoltre dei ben assestati colpi (di tacco) come il suono della tromba che entra sul finale di Ritrovare Il Gol, l’arrangiamento di Cose Che Ho Visto o il coro in mood da stadio di Che Fine Faremo. La tendenza al recupero delle sonorità anni ’80 ’90 e allo sguardo retrò è inoltre confermato dalla scelta di far uscire l’album anche nella versione deluxe con un vinile 7 pollici in cui è contenuta la bonus track Ortica, elegante perla dal sapore ancora estivo il cui testo riassume in breve la struttura portane del disco: Potrà sembrarti una pazzia ma vorrei usare la mia testa.

Giulia Bertuzzi
Giulia Bertuzzi
Giulia vede la luce (al neon) tra le corsie dell'ospedale di Brescia. Studia in città nebbiose, cambia case, letti e comuni. Si laurea, diventa giornalista pubblicista. Da sempre macina chilometri per i concerti e guadagna spesso la prima fila.

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